ASCOLI PICENO CLASSICA: I ROMANI NEL PICENO
TOUR DI UN GIORNO
La caduta di Ascoli segnò la definitiva sconfitta degli Italici nella Guerra sociale e al termine del conflitto, i Piceni furono ascritti alla tribù Fabia, ottenendo la cittadinanza romana e completando il processo di romanizzazione della popolazione picena, iniziato nel III secolo a.C.
In questo itinerario scopriremo le testimonianze lasciate dai romani nel nostro territorio partendo dai resti archeologici rinvenuti sotto Palazzo dei Capitani ad Ascoli Piceno, dove sono ancora oggi ben visibili quattro fasi edilizie di età romana.
A pochi minuti dal centro storico troviamo il teatro romano che, in base ai caratteri della tecnica edilizia, viene datato agli ultimi decenni del I secolo a.C. e forse anche successivamente.
Poco distante si trova Porta Gemina, vero gioiello architettonico di grande valore archeologico e uno dei manufatti di epoca romana meglio conservati nella città. Terminata la visita alle evidenze romane nella città di Ascoli partiremo per Comunanza, piccola cittadina posta all’inizio dell’alveo del fiume Aso, circondata dalla catena dei Sibillini, che fu utilizzata dai romani come avamposto e punto di difesa contro i nemici, per la particolare conformazione topografica. A testimonianza di questo passaggio visiteremo la zona archeologica dove sono stati riportati alla luce i resti di una villa romana (Domus). Terminata la visita ci dedicheremo alla conoscenza di un prodotto che già in epoca romana veniva nominato dai poeti latini: la mela rosa dei Sibillini, una varietà da sempre coltivata nelle zone collinari e montane delle Marche e in particolare nella zona dei Monti Sibillini.
Per terminare l’esperienza a Comunanza pranzeremo in una delle caratteristiche cantine ricavate nei fondaci delle antiche abitazioni paesane, che accolgono i visitatori per farli immergere in un’atmosfera d’altri tempi dove assaggeremo i tipici piatti della ruralità e i piatti realizzati con la mela rosa dei Sibillini. Partiremo infine per Acquasanta e più precisamente raggiungeremo la frazione di Santa Maria, dove vicino le sponde del fiume Tronto si trova una piccola spa naturale a cielo aperto detta ‘Lu Vurghe’.
Questa zona, riqualificata recentemente dopo il terremoto del 2016, presenta diverse vasche con acqua solfurea che in alcuni punti raggiunge anche i 30°.
Qui, come gli antichi legionari romani, ci immergeremo nelle acque salubri e godremo del paesaggio che ci circonda.
DESCRIZIONE ITINERARIO
PUNTO DI RITROVO PRESSO PALAZZO DEI CAPITANI PER VISITA AL PERCORSO ARCHEOLOGICO: ore 9:00 – Visiteremo l’area archeologica presente al pianterreno di palazzo dei Capitani. Le strutture di epoca romana sono riferibili a un’area pubblica limitrofa al foro in cui sorgevano un macellum e alcune abitazioni. La stratigrafia mostra le tracce della devastazione successiva alla sconfitta di Asculum durante le guerre sociali contro Roma.
IL TEATRO E LA PORTA ROMANA: ore 10:00 – A pochi minuti dal centro storico, nella zona ovest della città troviamo il teatro romano di Ascoli Piceno. La sua costruzione risalirebbe al I secolo a.C. con successivi restauri ed ampliamenti nella prima metà del I e II secolo dopo Cristo. Poco distante troviamo la porta Gemina, costruita sulla preesistente porta Picena distrutta da Gneo Pompeo Strabone e ritrovata durante gli scavi condotti nel XX secolo.
LE TERME ROMANE DI COMUNANZA: ore 12.00 – Di origini romane, Comunanza sorge lungo il fiume Aso. Scavi archeologici, in prossimità di Colle Terme, dimostrano che il sito fu abitato già in epoca romana con la presenza di stabilimenti termali. L’attuale insediamento si originò nel V e VI secolo, allorquando alcune famiglie della città di Ascoli Piceno si trasferirono presso questa zona per sottrarsi alle scorribande e alle incursioni barbariche. Il borgo ebbe alterne vicissitudini e fu conteso tra Amandola e Ascoli Piceno, rimanendo nella sfera di influenza di quest’ultima.
IL PRANZO DELLA TRADIZIONE: ore 13:30 – Un viaggio gustativo tra i sapori dei tradizionali piatti di questa zona montana realizzati utilizzando la mela rosa dei Sibillini. Scopriamo un’antica varietà di mela coltivata nelle Marche tra i 450 e i 900 metri di altitudine. Si hanno notizie certe dell’esistenza delle mele rosa dei Sibillini già in epoca romana, infatti sono menzionate come ‘uno dei frutti antichi dell’entroterra marchigiano’ cui ha dedicato una citazione anche il poeta latino Quinto Orazio Flacco nelle sue Satire.
ACQUASANTA TERME, ‘LU VURGHE’: ore 17:00 – Ad Acquasanta Terme, lungo le rive del fiume Tronto si nasconde una piccola spa naturale, creata dalle sorgenti di acqua sulfurea e chiamata “Lu Vurghe”. Un piccolo angolo di paradiso, recentemente sistemato, nato in un luogo la cui storia è da sempre legata alle proprietà curative delle sue acque. Già in epoca romana, consoli e legionari romani sfruttavano questo dono della natura per riacquistare salute e forza.
RIENTRO AD ASCOLI PICENO: ore 20:00
QUOTE INDIVIDUALI DI PARTECIPAZIONE
- BASE 2 PAX: EURO 164
- BASE 5 PAX: EURO 150
- BASE 10 PAX: EURO 102
- BASE 20 PAX: EURO 70
Ogni parte d’Italia è una meraviglia da scoprire, ma c’è una regione che lascia letteralmente senza fiato: le Marche.
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