L'Antiquarium comunale Pitinum Mergens, inaugurato nel 2002, ospitato all'interno della vecchia sede del Municipio della città, in un edificio risalente probabilmente al XVI secolo. Esso prende il nome dall’antica città romana, di cui quella moderna è l'erede, che si trovava presso Pian di Valeria, in località Pole, a circa 4 km dall’abitato attuale, in un'area già intensamente frequentata in età preistorica e protostorica. Nell'Antiquarium viene descritto il territorio della città in epoca romana, evidenziando le località sede dei principali ritrovamenti quali, ad esempio, il teatro, tratti dell'acquedotto, resti di un edificio termale e di mosaici pavimentali. Nelle sale sono conservati molti esemplari di attrezzi agricoli di ferro: una dozzina di grandi falci oltre ad asce, cunei, coltelli, utensili di diverso tipo e anelli di varie dimensioni per finimenti di buoi e cavalli; numerosi sono gli elementi in pietra per affilare strumenti da taglio. Significativo è il vasellame presente, in gran parte intero e a vernice nera, riferibile alla vita della villa tra III e I sec. a.C.: piatti, coppe, brocche, oltre a contenitori di diversi tipi, anfore e dolia con all'interno resti di cereali e di legumi carbonizzati. Nell'allestimento viene inoltre sottolineato il ruolo fondamentale avuto dalla via Flaminia nella conquista militare e nella romanizzazione della zona. La peculiarità di questo museo è quella di offrire al visitatore l’opportunità di conoscere dettagliatamente struttura, funzioni e materiali tipici di una fattoria romana tra l'età repubblicana ed i primi secoli dell'impero: infatti sono qui esposti i reperti provenienti dallo scavo della villa rustica rinvenuta in località Colombara di Acqualagna, indagata tra il 1995 ed il 1997 dall’Università di Urbino in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica per le Marche.
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