Non si sa con precisione a quale anno, prima della nascita di Cristo, risalgano le origini della Turris Patritia, ma reperti archeologici, pertinenti il corredo di qualche tomba picena del VII–VI sec. a.C., rinvenuti nel marzo 1934 in località San Patrizio, ci confermano la tesi della sua antichità.
L’effetto delle distruzioni che i torresi attirarono su di sé, opponendosi ai tentativi di conquista di cui furono oggetto nel corso dei secoli, è ben visibile nei pochi resti delle antiche fortificazioni tre-quattrocentesche: rimane intatta solo la Porta del Sole, dal classico arco gotico, un tempo unico accesso all’abitato.
Un affresco di Pietro Alemanno, intitolato alla Madonna accompagnata da Santi e datato 1446, campeggia nell’antica chiesa della Madonna delle Rose. Settecentesca è, invece, la chiesa di San Salvatore. Al di fuori delle mura del castello furono edificati il Convento e l'annessa Chiesa di San Francesco dove è conservato un affresco di Vincenzo Pagani.
Particolarmente bello è il parco di circa tre ettari di Villa Zara, posto su una collina. Esso fu sistemato da una cittadina inglese, la scrittrice Margaret Colllier, sposa del figlio di un famoso generale garibaldino. Dalla villa in cui visse e in cui ambientò il romanzo "La nostra casa sull’Adriatico" si ha una meravigliosa vista che spazia dai Sibillini all’Adriatico, dal Colle del Conero al Gran Sasso. La villa dispone di un parco dalla rigogliosa vegetazione comprendente alberi secolari di allori, robinie, ligustri, olmi, querce, ecc.