regia, coreografia, scene e luci Roberto Zappalà
musiche L’après-midi d’un faune Claude Debussy, Boléro Maurice Ravel, Le sacre du printemps Igor Stravinskij
Roberto Zappalà, esponente di spicco del balletto contemporaneo italiano, affronta tre grandi composizioni classiche che hanno lasciato il segno nel percorso della danza e della musica dello scorso secolo.
Il coreografo catanese, riconoscendo nel linguaggio chiaro e selvaggio dei tre capolavori la propria cifra espressiva, sfida se stesso a trovare un nuovo immaginario che riesca a personalizzare un mondo che ha già un potere evocativo immenso. Fondamentale il lavoro sullo spazio che crea un dispositivo scenico che, di volta in volta, limita, amplifica, modifica la creazione. Nel racconto drammaturgico/coreografico centrali, come sempre per Zappalà, le relazioni umane e i rapporti tra uomini e donne in una riflessione sulle derive della società contemporanea. In un unico set ritroviamo l’esclusione, il corteggiamento e l’erotismo in L’après midi d’un faune, l’inclusione, il vizio e la lussuria in Boléro, la persecuzione e il sacrificio in Sacre du Printemps. Per citare il titolo di un film di Claude Lelouch, che si conclude con le riprese del Boléro di Ravel/Béjart, si tratta sempre di danzare con e per “gli uni e gli altri”.