Di impianto romanico-gotico, dapprima intitolata a Sant’Antonio e poi a Sant’Agostino, la chiesa venne edificata nel cuore della Città Alta nel'700, poi radicalmente rinnovata all’interno, adeguata ai dettami dello stile Rococò, abbellita con gli eleganti stucchi attribuiti allo scultore Agostino Varlè, rialzata per far posto all’organo Callido, nuovamente coperta da una cupola realizzata al centro del transetto e dotata di nuove cappelle laterali con altari lungo la navata. Negli anni Novanta l’ex chiesa di Sant’Agostino venne restaurata e destinata ad Auditorium, luogo privilegiato per ospitare mostre d’arte ed altre iniziative culturali di alto livello. Nel 2000 venne riportata restaurate nella loro sede originaria, grazie ad un contributo della Fondazione della Cassa di Risparmio di Macerata, le tele ottocentesche del pesarese Pietro Tedeschi: Madonna della cintura, San Nicola da Tolentino e le anime purganti, L’elemosina di San Tommaso da Villanova. Negli stessi anni venne restaurato anche il magnifico organo del veneziano Gaetano Antonio Callido.