Collegiata di S. Martino

 
Fu inaugurata nel 1590 con bolla di Sisto V che la elevò a collegiata insigne ed il cui stemma domina la facciata vicino a quello del cardinale Evangelista Pallotta. Il campanile cuspidato (altezza m. 41) è opera dell'architetto Compagnoni Floriani. La facciata si eleva su due piani nettamente separati. Nel piano inferiore si notano l'ampia apertura della porta, sormontata da un timpano arrotondato, e due nicchie per lato. Il piano superiore ripete la parte centrale con un finestrone in mezzo e due nicchie ai lati. Il leggero rilievo delle lesene e quello più profondo delle nicchie costruiscono un morbido gioco di luci ed ombre.
Con la caduta dell'Impero Romano e le invasioni barbariche subì il destino di tutti i piccoli insediamenti romani. Furono i Benedettini a bonificare il territorio attorno a Pievefavera ma non si conoscono le ragioni dello spostamento di "Faveria" dalla valle allo sperone sovrastante. Le prime notizie di una pieve a Faveria si hanno con un documento del 1170 con cui Pietro Offoni passa in proprietà' alcuni terreni all'abbazia di Fiastra: il documento è firmato anche dal priore Pietro "plebanus de Favero".

 
 
 

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