La collezione è ospitata nel piano nobile del rinascimentale Palazzo Marcelli ed è costituita da più di 200 pezzi d’epoca e di modernariato che ripercorrono la storia e lo sviluppo della telefonia. Il collezionista e restauratore Giuseppe Renzini, che incominciò a collezionare telefoni dal 1956 in giro per il mondo, ha ideato e realizzato, con il comune di San Marcello, questa insolita esposizione che conta pezzi unici catalogati ed esposti in ordine cronologico.
Oltre alla particolarità della raccolta va sottolineato che quasi tutti gli apparecchi esposti sono ancora funzionanti grazie ad una certosina opera di restauro del collezionista. Il percorso si apre con i primi strumenti telefonici del 1800 tra i quali il famoso Ricevitore Meucci datato 1871 e attorniato da una nutrita serie di “pezzi sperimentali” realizzati con legno e metalli, rinvenuti a Firenze alle fine del 1800. tra i più antichi telefoni un rarissimo apparecchio a batteria locale, in metallo inciso con decorazioni in oro chiamato “Ragno”, per la divaricazione dei piedi di appoggio, che fu costruito dalla nota Società Ericsson di Stoccolma nel 1890 e fu adottato dallo Stato del Vaticano.
L’esposizione si arricchisce di numerosi modelli stranieri che provengono dall’Egitto, dall’Austria, dalla Svezia, dalla Norvegia, dall’Ungheria, dalla Romania, dalla Francia e dalla Spagna in un susseguirsi di forme, colori e accenti talvolta esotici, e che ripercorrono, seguendo la storia del design la completa evoluzione dello strumento telefonico dalla nascita all’avvento del cellulare.