Sulla sommità del cosiddetto “Colle Sereno”, in corrispondenza dell’area a sud-est del centro storico un tempo identificata col seicentesco toponimo di “Borgo delle Grazie”(oggi via IV novembre), si trova la dimora padronale di fine XIX secolo (ora sede di un hotel) che deve il proprio nome alla famiglia Censi Buffarini di Ancona, che ivi abitò dal 1901 al 1963.
Oltre ad essere stata per oltre un cinquantennio residenza privata della famiglia Censi Buffarini, una parte della Villa, insieme alla vasta area verde circostante, fu convertita per iniziativa di Vincenzo in tenuta agricola, come la distribuzione dei suoi vari ambienti riesce ancora in qualche modo a suggerire, nonostante l’intera struttura abbia subito ripetuti interventi di ristrutturazione nel corso degli anni, per via dei numerosi cambiamenti nella sua destinazione d’uso. Il parco della villa è ora proprietà comunale.
Percorrendo il parco, che dobbiamo immaginare punteggiato da aiuole a chiocciola e piante di limoni all’epoca in cui era tenuta agricola, si scorge ancora quella parte di giardino più nascosta e rialzata denominata un tempo “la Montagnola”e ricavata ammucchiando qui la terra in eccesso dei campi. Proseguendo, si giunge al piccolo tunnel vegetale risultante dall’intreccio di alberi e arbusti che immetteva in un piccolo casotto, il cosiddetto “roccolo”, che serviva per la caccia degli uccelli ma che oggi giace inutilizzato e in stato di rovina.
Il vasto parco mantiene intatta gran parte della sua originaria varietà arborea: oltre a pini domestici, palme, noci, cipressi, lecci, tassi, magnolie e ad alcuni esemplari di acero americano, si riconoscono rarità botaniche di notevole interesse scientifico, come il Lyphyllum hypoxanthum, un fungo dal cappello bruno di grandi dimensioni (fino a 22 centimetri di diametro), ritrovato sotto i cipressi secolari del parco e attestato solo in alcune zone di Francia, Spagna e Italia. Tra le piante presenti nel parco vanno ricordati l’alloro (Laurus nobilis), l’alaterno (Rhamnus alaternus), il pittosporo o pitosforo (Pittosporum tobira), il laurotino (Viburnum tinus) e il ligustro (Ligustrum vulgare). Da questo punto particolarmente panoramico, è possibile godere della vista del mare, della campagna e delle colline, oltre che della frescura garantita dalle numerose specie arboree del parco.