Già abitato al tempo dei Piceni e poi dei Romani, Apiro sorge su una collina a 516 metri s.l.m. ai piedi del Monte S. Vicino e vicino al lago di Castreccioni, entrambi apprezzate mete turistiche.
A poca distanza dall'abitato si erge l'abbazia benedettina di Sant'Urbano, edificata in stile romanico prima dell'anno mille: è una costruzione di notevole interesse architettonico, divisa all'interno in tre navate e abbellita da una cripta e da numerosi capitelli scolpiti in pietra. Inoltre, a pochi chilometri da Apiro, nell’omonima contrada, si trova la Chiesa di San Francesco delle Favete, un luogo dove San Francesco d’Assisi sostò, compì diversi miracoli e fondò la chiesa e l’omonimo convento. Si può visitare ancora, malgrado il tempo abbia alterato le sue caratteristiche, la grotta dove il santo si ritirava in preghiera.
Il centro storico conserva ancora le mura castellane (XII secolo), di cui sono rimasti cinque (di cui quattro di proprietà privata) dei quattordici torrioni di forma poligonale irregolare che erano disposti attorno alle stesse. Entro le mura si raccolgono monumenti di varie epoche: la chiesa e l'ex convento di San Francesco entro le mura (XI secolo), con portale romanico-bizantino del XII secolo e affreschi tre-quattrocenteschi e sede della Pinacoteca comunale; le Chiese di Santa Felicita e di San Salvatore, entrambe del XII secolo; la trecentesca Chiesa della Misericordia; la Chiesa dei Cappuccini, costruita nel 1546; il palazzo dei Priori, anteriore al XIII secolo e oggi sede del municipio; la collegiata di Sant'Urbano (1633), in stile barocco, il cui altare maggiore è sovrastato da un bellissimo quadro raffigurante l'incoronazione della Vergine. Al suo interno è custodita la Raccolta Sant’Urbano, una raccolta seicentesca che comprende, oltre ad un organo Callido, anche pregevoli opere pittoriche (tra le quali una tela di Valentin de Boulogne, uno Spagnoletto, una di Jusepe de Ribera, dipinti di Andrea Lilli), suppellettili sacre, antichi documenti e paramenti liturgici provenienti prevalentemente dal lascito testamentario di Giovanni Giacomo Baldini (1581-1656) un nativo valente medico che, trasferitosi a Roma, ebbe in cura il cardinale Scipione Borghese, Papa Urbano VIII e Papa Innocenzo X.
Degni di nota sono poi l’archivio storico San Sebastiano, con una preziosissima raccolta di opere storiche e il teatro Mestica, un teatro storico all'Italiana a forma di ferro di cavallo, costruito nel 1903 avente una capienza di 150 posti divisi in platea, due ordini di palchi ed un loggione. È stato riaperto al pubblico nel 2005.
Appuntamenti irrinunciabili sono: nella settimana del ferragosto il Festival Internazionale del Folclore Terranostra; l'ultimo week-end del mese di settembre la Festa della Polenta, che viene servita, accanto ad altri piatti della tradizione locale, con diversi sughi ma pur sempre nel rispetto delle usanze contadine. Oltre ad intrattenimenti di vario tipo, si ricorda che nel pomeriggio di domenica si tengono la "gara dei mangiatori di polenta" e lo spettacolo del locale gruppo folcloristico Urbanitas che ripropone balli e canti tipici della tradizione contadina.
Inoltre, da oltre 50 anni, nei due giorni che precedono il carnevale, in occasione delle quarant’ore che si celebrano a Frontale di Apiro nella parrocchia di sant’Anna, si ripete la tradizione dell’allestimento dell’altare artistico dei ceri.
Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare i telefoni indicati.