Cessapalombo è un comune di montagna dell'alta vallata del Fiastrone, in provincia di Macerata, con una parte compresa del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Di origine medievale, dell'antico centro si conserva solo in parte l'impianto urbanistico a causa del terremoto del 1799. Il nome ricorda un bosco, utilizzato per il taglio della legna, di proprietà di un certo Palumbo, nome abbastanza diffuso nel Medioevo.
Da visitare nel centro la Chiesa di Sant'Andrea, che custodisce una statua lignea policroma della “Madonna dell’Impollata” risalente al 1400.
Il comune è composto di molte frazioni che vantano siti di interesse turistico.
Nella frazione Villa, la Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice custodisce all’interno il preziosissimo affresco “la Mater Misericordiae con cavalieri”, un’affascinante Madonna che con il suo mantello protegge il popolo. Affrescata nel 1468, è stata attribuita al pittore di Bolognola, Giovanni Angelo D’Antonio.
La frazione Montalto si sviluppa attorno all’omonimo Castello in tre distinti nuclei abitativi: Tribbio, Villa e Valle. Il castello di Montalto, risalente al IX secolo e passato alla proprietà della famiglia dei Da Varano nel XIII secolo, ha subito numerose edificazioni nel corso del tempo. È dotato di tre cinte murarie, ciascuna delle quali era posta a difesa di persone diverse: la più esterna per la difesa dei castellani e della servitù, la seconda fu eretta a protezione dei soldati e in generale di tutti gli addetti alla difesa, la più interna difendeva invece i vassalli e i signori di turno. In quest'ultima troviamo anche una cisterna idrica utilizzata da tutta la comunità.
In frazione Montalto si trova una torre di difesa e cisterna medievale, oltre ad un monumento che ricorda l'eccidio di Montalto, teatro della fucilazione di 32 giovani partigiani da parte dei nazifascisti. Cessapalombo è tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione perché è stato insignito della croce di guerra al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.
Tra le attrazioni turistiche, sono da segnalare la Chiesa di San Benedetto, che conserva un bel dipinto di Andrea De Magistris, la Chiesa della Madonna della Misericordia del 1468, l'Abbazia di San Salvatore in località Monastero, con quattro torri cilindriche di gusto ravennate, che custodisce una croce astile in rame dorato, affreschi del XIV-XV sec e una trecentesca porticina di ciborio in noce intarsiato, l'area archeologica in località La Città, il Museo delle Carbonaie e della nostra Terra, la Grotta dei Frati, il vecchio romitorio dei cosiddetti "Fraticelli" perseguitati come eretici, le Gole del Fiastrone, ambiente di particolare suggestione creato dall'erosione delle acque e il Giardino delle Farfalle in località Montalto.
Tra le varie tipicità ricordiamo ceci, lenticchia, farro e altri cereali e legumi, olio extra-vergine d’oliva, varietà Coroncina, e carni bovine di razza Marchigiana. La caratteristica che accomuna i vari imprenditori agricoli è la produzione di zafferano. La coltivazione di questa pianta è nata grazie a un progetto curato dall’Università di Camerino, che ha dato origine ad un’associazione di produttori denominata "Tipicità dei Sibillini".
Tra gli eventi si segnalano la Sagra del fungo, che a maggio celebra questo prodotto del sottobosco dei Monti Sibillini, e la festa Antichi Sapori e Ricchezze del Bosco è una festa che si svolge nelle prime due domeniche di ottobre in frazione Villa di Montalto e mira a valorizzare e far riscoprire le tradizioni della civiltà contadina, dei prodotti tipici e degli antichi mestieri.
Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare i telefoni indicati sotto.