Secondo la tradizione, il nome di
Piagge dovrebbe derivare dal latino plate¯a (“
piana”, “
piazza” o “
strada larga”), termine che ben si adatta alla configurazione topografica dell’antico (e moderno) abitato, sorto su alcuni modesti pianori del ripido versante collinare appenninico e per questo chiamato allora
Pladiæ o, piu` spesso, nella forma al genitivo di
Pladearum.
Attualmente l’agglomerato urbano si estende attorno alla strada provinciale Orcianese (o Orcianense) e, al centro del paese, nascosto fra le abitazioni, si trova l’antico
castello medievale tuttora abitato, del quale rimangono soltanto le mura quattrocentesche, ricostruite alla metà del Cinquecento dai Della Rovere, e la snella e svettante
Torre civica che si innalza di 15 metri oltre il terrapieno del fortilizio, posta in piazza della torre, che è sicuramente il cuore, nonché punto più interessante del paese da dove si può scorgere un bel panorama. Lungo la strada provinciale si trovano i locali più frequentati, mentre i quartieri di nuova costruzione vanno sviluppandosi sulle vie adiacenti. Circa 900 abitanti del comune risiedono nel capoluogo, mentre il restante 120 nelle campagne e nella frazione più grande: Cerbara, dove nel centro è stata costruita una centrale idroelettrica che sbarra un piccolo canale del Metauro e dove si è sviluppata un’importante zona artigianale. Come la maggior parte dei comuni agricoli italiani, verso la fine del Novecento Piagge ha sofferto una grave emorragia di popolazione rurale trasferitasi nelle città della costa adriatica, ma il fenomeno sembra oggi in regresso.