Serra de’ Conti sorge su un colle alto 217 metri, a destra della vallata attraversata dal fiume Misa.
Il centro storico offre un esempio significativo di impianto urbano di origine duecentesca, riadattato e trasformato prima in età tardomedievale e poi moderna, a seguito di mutamenti economico-sociali.
Lungo il perimetro della città antica corre la cinta muraria, caratterizzata da dieci torrioni e da una monumentale porta fortificata.
Tra i principali siti di architettura religiosa ricordiamo: la Chiesa della Santa Croce, la Chiesa di San Michele, il Chiostro di San Francesco, la Chiesa di Santa Maria de Abbatissis, la Chiesa rurale di San Fortunato e il Monastero di Santa Maria Maddalena, che ospita il Museo della Arti Monastiche. L'esposizione si articola in sale tematiche che ricostruiscono l'ambiente della farmacia, della dispensa e delle attività artigianali come la filatura, il ricamo, la ceramoplastica e la tintura.
Degna di nota è anche la Sala consiliare, affrescata da Bruno Bruni, artista contemporaneo noto come Bruno d’Arcevia.
Poco distante da Serra de’ Conti al confine con il territorio di Arcevia sorge un importante esempio di archeologia industriale: una fornace per laterizi di tipo Hoffmann (sec. XIX). Costruita in una zona ricca di ottima argilla di acqua grazie alla vicinanza del fiume Misa, rimase in funzione dal 1884 al 1971. Di proprietà privata, è stata recentemente interessata da un importante intervento di restauro conservativo.
Il prodotto tipico locale è la cicerchia (Presidio Slow Food), ottima in zuppe e minestre, ma anche cucinata in purea o servita come contorno dello zampone. Con la farina di cicerchia, inoltre, si preparano maltagliati e pappardelle. La Festa della Cicerchia, che si tiene a fine novembre, celebra questo legume.