Abbazia di San Vittore delle Chiuse

 

L'abbazia romanica di San Vittore delle Chiuse venne edificata dai longobardi verso la fine del X secolo all’inizio della Gola di Frasassi, all'interno di un "anfiteatro" di montagne dalle quali risulta completamente circondata; si dice che lo stesso nome "delle Chiuse" (Rave di Clusis) le sia stato attribuito proprio per questo motivo, perchè risultava "chiusa" trai monti, come se la proteggessero nascondendola. 
Il complesso attuale è una ricostruzione del XIV-XV sec., mentre la chiesa è datata XI sec. L’interno è poco illuminato e privo di decorazioni, scandito da archi a tutto sesto. L’architettura è orientale, con planimetria a croce greca inscritta in un quadrato dal quale sporgono le cinque absidi e la torre di facciata; al vertice si eleva un basso tiburio ottagonale.
La tipologia architettonica lo rende uno dei monumenti romanici più significativi della Regione, a due passi dalle note Grotte di Frasassi.
Un particolare piuttosto curioso che ha attirato l’attenzione di molti studiosi è il simbolo dell’infinito vicino alla porta sinistra dell’altare. Questo simbolo dell’infinito è rovesciato e balza immediatamente agli occhi appena si varca l’ingresso dell’abbazia. Ancora oggi non se ne conosce il significato, ma si crede siano stati i templari a lasciare tale traccia.


 
 
 

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