Annibale della Genga, eletto papa il 28 settembre 1823 con il nome di Leone XII, nacque il 2 agosto 1760 da una nobile famiglia. Studiò al Collegio Campana in Osimo dal 1773 al 1778 , in seguito al Collegio Piceno di Roma fino al 1783 quando fu ordinato sacerdote e proseguì i suoi studi all'Accademia dei Nobili Ecclesiastici. Ebbe una brillante carriera ecclesiastica e diplomatica in qualità di cameriere segreto e canonico di San Pietro, arcivescovo di Tiro, nunzio apostolico a Colonia e a Monaco di Baviera, nunzio straordinario in Francia alla caduta di Napoleone, cardinale e vescovo di Senigallia, Prefetto della Congregazione dell'immunità ecclesiastica e cardinale vicario di Roma. Nel conclave del 1823 l'appoggio dei cardinali zelanti gli consentì di essere eletto nonostante l’opposizione dei riformisti sostenuti dall’Austria. Pietra miliare del suo pontificato fu la coraggiosa indizione del Giubileo nel 1825, dal notevole successo, oltre allo sforzo di riorganizzazione centralizzata dello Stato, alla lotta contro il brigantaggio e alla qualificazione delle relazioni internazionali. Di carattere forte, determinato e intransigente, fu particolarmente severo nei confronti della società segreta della Carboneria. Proibì le società bibliche, di stampo protestante e finanziate spesso dalla massoneria e, fortemente influenzato dai gesuiti, riorganizzò tutto il sistema scolastico. Fu fortemente legato al suo paese natale. Qui fece erigere il Palazzo Pubblico, nel quale è allestito il Museo di Genga “Arte Storia Territorio”, dove, oltre a varie opere e manufatti che vanno dal XV al XIX secolo , è presentato tale personaggio in due sale: in una sono presenti paramenti e oggetti sacri a lui appartenuti, nell’ultima sala invece, sono illustrate le opere commissionate per il suo territorio natale come il monumentale Tempio neoclassico della Madonna di Frasassi e la statua della Madonna con il Bambino attribuita alla bottega di Antonio Canova, un tempo collocata all’interno della medesima chiesa santuario. Inoltre migliorò la strada di collegamento con Fabriano. Malgrado la sua età e le precarie condizioni di salute, fu papa per cinque brevi, ma intensi, anni. Morì il 10 febbraio 1829.