Chiesa di S. Francesco in Piazza

 
Lungo corso Mazzini, si trova il Complesso di San Francesco, una delle più antiche chiese arceviesi, la seconda in ordine d’importanza dopo la collegiata di San Medardo. Le sue origini sono attestate alla fine del XIII secolo, quando i francescani decisero di edificare un loro convento all’interno del centro storico su un terreno donato dal comune di Arcevia. Nel corso dei secoli la costruzione subì rifacimenti e restauri. Il primo consistente intervento, sulla facciata, risale probabilmente alla fine del 1300 quando il portale romanico di pietra rosa e bianca fu trasferito sulla via principale e alla chiesa venne addossato un voltone che poggia su quattro grossi pilastri. Fino al 1517 fu di proprietà dell'Ordine dei Francescani e, poi da questa data, la chiesa passò ai Conventuali. Nel 1597 fu ordinata la soppressione di vari altari fatti erigere in soprannumero dalle famiglie nobili arceviesi. Fu completamente rifatta in stile barocchetto nel 1750 sotto la direzione dell'architetto e plasticatore Lorenzo Bossi, autore anche delle otto statue di personaggi storici poste lungo le pareti. L’interno, a navata unica e adorno di stucchi, presenta un altare maggiore e sei altari laterali. Attraverso l’altare principale si accede sia al coro in stile barocco del XVIII secolo, di pregevole noce massello, che al ciborio e baldacchino dorati a oro zecchino. Ai lati del coro due tele del Ramazzani: la prima, nel lato destro dell’abside, raffigura il Battesimo di Cristo (1593) e l’altra, sulla parete di fronte, l'Ascensione di Cristo in Cielo (1594). La cappella con l'altare di San Bonaventura, sulla sinistra, conteneva il quadro commissionato al Signorelli nel 1508, trafugato in periodo napoleonico e ora alla Pinacoteca di Brera. L'altare di Sant'Antonio da Padova ha un paliotto con ciborio, baldacchino e due grandi reliquari di legno dorato. A sinistra dell'ingresso è visibile quello che rimane degli affreschi (XII-XIV secolo) che rivestivano le pareti interne della chiesa, tra cui la rappresentazione della Madonna con Bambino e Angeli di scuola umbro-marchigiana, conosciuta localmente come la Vergine del Parto che elargiva protezione alle donne partorienti. Parte integrante del complesso di San Francesco è il chiostro quattrocentesco, coevo alla primitiva chiesa, che conserva le forme austere dell’ordine francescano e conserva in più punti tracce degli affreschi raffiguranti vite di santi, che anticamente decoravano per intero le pareti. Oggi l’intera struttura conventuale è stata ristrutturata ed è usata come polo culturale di Arcevia (biblioteca, archivio storico e sale per mostre ed esposizioni).
 
 
 

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dal Blog #DestinazioneMarche