Corinaldo è profondamente legata alla storia di Santa Maria Goretti, giovane martire vissuta dal 1890 al 1902, uccisa a dodici anni per aver difeso la propria virginale purezza e morta dopo aver perdonato il suo aggressore. Emozione e commozione accompagnano la visita della casa natale della giovane e della Chiesa di Sant'Agostino eretta a Santuario Gorettiano nel 1987, e dove si conserva l'ulna del braccio destro della giovane santa.
La chiesa e l’adiacente ex monastero vennero costruiti nelle forme attuali nel corso del XVIII secolo. Precede il convento la chiesa, la cui costruzione risale agli anni 1740 – 1756, mentre l’edificio monastico fu realizzato tra il 1767 e il 1780, su disegno dell’architetto corinaldese Giuseppe Carbonavi Geminiani. L’antica chiesa medievale di San Nicolò realizzata su due piani, quello inferiore per il popolo e quello superiore per il clero, rimase inglobata nell’edificio conventuale in occasione della nuova edificazione settecentesca. Di questa chiesa, che oggi ospita al piano inferiore la “Sala del Costume“ e in quello superiore la biblioteca comunale, rimane traccia in quella parte dell’edificio rotondeggiante all’inizio di via del Velluto, che in origine doveva essere la sua abside.
Si tratta di un bell’esempio di tarda architettura barocca, non priva di eleganza nella garbata varietà degli effetti pittorici e scenografici come l'Annunziata seicentesca copia del Barocci, il Martirio di San Bartolomeo di Cesare Maggieri, la Madonna col Bambino e i Santi Monica, Domenico, Nicola di Mira, Antonio Abate e Agostino di Carlo Maratta. Vi si custodiscono anche un Crocefisso ligneo del XV secolo, il Transito di San Giuseppe di Nicola Monti e, infine, La Prudenza, la Giustizia, la Temperanza e la Fortezza, affrescate nei pennacchi della cupola.