La mappa dell'itinerario

 

D’amicizia e poesia, scene di vita Dantesca

 

Un itinerario non di natura squisitamente letteraria, ma che testimonia il passaggio di Dante nelle Marche e racconta luoghi che hanno avuto un ruolo chiave nella sua vita, e in quella di persone a lui care

 

Ecco un itinerario non di natura squisitamente letteraria, ma che testimonia il passaggio di Dante nelle Marche e racconta luoghi che hanno avuto un ruolo chiave nella sua vita, e in quella di persone a lui care.

Molti non sanno ad esempio che a Mercatello sul Metauro, nella minuta frazione di Castello della Pieve, antico avamposto difensivo, nel lontano 1301 Carlo di Valois fratello del re di Francia e il politico fiorentino Corso Donati decretarono l’esilio di Dante. E’ lecito chiedersi se egli avrebbe mai scritto la Divina Commedia in assenza di esilio, impegnato com’era nella vita politica. Nell’antico borgo, che conserva ancora le caratteristiche case in pietra originale, a ricordare il tragico, ma forse in certa misura “fortunato” evento, vi è una targa affissa sulla torre del castello. 

Sorvolando gli appennini della marca anconetana s’intravede Sassoferrato, cittadina alle pendici degli Appennini nota per il Museo Archeologico di Palazzo dei Priori, con i reperti rinvenuti nella città romana diSentinum. Qui nel medioevo venne trascritto uno dei codici più antichi e importanti tra quelli esistenti della Divina Commedia, il Laurenziano, risalente ben al 1355.

E’ così la volta di Ancona, città ben nota a quel tempo ai mercanti fiorentini che si servivano del suo porto per gli scambi commerciali con la Dalmazia. A ben vedere, il novellista rinascimentale Giovanni Sercambi, in una delle sue novelle parla proprio di un Dante che avrebbe camminato verso il Capoluogo dorico per far ritorno nella natia Toscana. Chissà se anche lui rimase stregato dal panorama regalato dalla romanica Cattedrale di S. Ciriaco, che domina il porto antico, su cui spicca l’Arco di Traiano del 115 d.c. Dal Duomo, l’accesso al centro cittadino è veloce; s’incontra dapprima il Museo Nazionale Archeologico delle Marche, ubicato nel cinquecentesco Palazzo Ferretti e, passando davanti al classichegginate Teatro delle Muse, si raggiunge Piazza del Plebescito, il ‘salotto cittadino’, su cui s’affacciano la Chiesa di S. Domenico e la Pinacoteca, con capolavori di Crivelli, Tiziano, Lotto e Guercino.

D’altrettanta bellezza si riempono gli occhi una volta raggiunta Macerata, città dotta e conviviale. Qui abitò uno dei più cari amici di Dante, nonché collega, Cino da Pistoia, che contribuì alla diffusione della poetica del Dolce Stil Novo. Non è difficile immaginare i due a passeggiare lungo le antiche mura che racchiudono il centro storico, con la Loggia dei Mercanti, la Torre dell’Orologio, la Sala dell’Eneide di Palazzo Buonaccorsi, egregiamente affrescata e, infine, l’Arena Sferisterio, splendido esempio d’architettura neoclassica, sede di un’importante stagione lirica estiva. 

Se si rimane col la mente ai paesaggi dolci e accomodanti della marca maceratese, è facile pensare che Dante abbia fatto visita alla vicina abbazia cistercense di Chiaravalle di Fiastra, senza dubbio di grande attrattiva per gli umanisti del tempo. L’antico monastero è oggi circondato da una rigogliosa riserva naturale, ideale per attività all’aperto come picnic, birdwatching e passeggiate grazie ai percorsi ciclopedonali immersi nel verde. Il fulcro centrale è la chiesa a tre navate, composta da pilastri e capitelli scopliti dagli stessi monaci con i materiali provenienti dalle rovine romane della gloriosa Urbs Salvia, l’odierna Urbisaglia, città che impressionò Dante al suo passaggio per le imponenti architetture imperiali. 

Sorpresa e divertimento infine devono averlo toccato durante la permanenza presso la curia pontificia nei dintorni di Fermo, per la parlata tipica della zona, dialetto citato in un’altra famosa opera, il De Vulgari Eloquentia, di quella che un tempo era definita la marca inferiore. Documenti storici inoltre raccontano di un certo Jacopo Alinghieri in esilio in quel periodo nella città del Girifalco e delle cisterne romane, lasciando fortemente suppore che si trattasse proprio di sui figlio maggiore.


 
 
 

D’amicizia e poesia, scene di vita Dantesca

Durata: 5 giorni
Da fare in: Estate - Inverno - Pasqua - Primavera - Autunno
Consigliato per: Cultura
 

Le Attrazioni visibili nell'itinerario

Attrazione di Parco Archeologico di Sentinum

Parco Archeologico di Sentinum

Oggi i ruderi della città romana di Sentinum affiorano nel Parco archeologico situato a sud di Sassoferrato, su di un pianoro sito presso la...

 
 
 

Le Località toccate dall'itinerario

 
 

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