Pieve Torina si trova nell'entroterra maceratese, a 470 m. s.l.m. nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Popolata dagli Umbri già dal VII secolo a.C., la città fu colonizzata nel III secolo a.C da Roma. Il borgo, risorto nel Medioevo, fu feudo di Camerino, fino all'annessione allo Stato della Chiesa nel XVI secolo.
Tra i monumenti e luoghi di interesse ricordiamo la la Pieve romanica di Santa Maria di Caspriano (XI secolo), la Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista (XIII-XVII secolo) e la Chiesa di San Michele (XIII-XVI secolo). Merita una visita il Museo della Nostra Terra, istituito nel 1976, che occupa il piano terra dell'ex Convento di Sant'Agostino, la cui costruzione risale al XVII secolo. Si tratta di un museo etnografico-agricolo, con 14 sezioni disposte su una superficie di 750 mq., dove sono stati ricostruiti fedelmente gli ambienti delle case coloniche e delle botteghe artigiane: il granaio, la cantina, il laboratorio del bottaio, la cucina, la camera da letto, la sala delle suppellettili da bagno, il locale dei giochi dei bambini, la scuola, i carri, i grandi attrezzi agricoli e la bottega del calzolaio; vi sono anche conservati gli attrezzi della pastorizia e della caccia, l'osteria e la sala della tessitura. Il mulino di Fiume, sede distaccata del museo, conserva le strutture originarie, con il laghetto, la chiusa e le cascate ancora funzionanti. La struttura, completa in tutte le sue parti, ricrea i momenti di vita ed di lavoro del mugnaio.
Interessante è anche la Pinacoteca Chiesa di San Giovanni, che ha sede presso la Pieve di Santa Maria Assunta, con opere già custodite nella chiesa di San Giovanni. Tra queste, alcune pale d'altare provenienti dalle chiese distrutte di Pomarolo e di San Teodora, una Madonna col Bambino, Angeli e Santi di Giovanni Andrea De Magistris (att.1529-55) e, di fondamentale importanza per lo studio della scuola pittorica camerinese alle sue origini, un ciclo d'affreschi della seconda metà del '300, staccati dalla Pieve di Santa Maria Assunta.
Tra le attività economiche più tradizionali, diffuse e importanti vi sono quelle artigianali, come la lavorazione del ferro battuto, finalizzata alla realizzazione di una vasta gamma di prodotti, che spazia dalle inferriate alle statue.
Rinomati sono i formaggi e salumi locali.
Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare i telefoni indicati sotto.