La villa, che ha intorno un sistema di dipendenze e annessi colonici, sorge su un colle del versante settentrionale della valle del Potenza, in prossimitàdi Treia. Fu costruita nel 1737 su disegni del cingolano Angelo Maria Nucelli, ristrutturata agli inizi dell’Ottocento su progetto dell’architetto Andrea Vici e ampliata nel 1920.
Accanto a un bel giardino all’italiana e ai viali fiancheggiati da platani, olmi e abeti, si trova il parco all’inglese ottocentesco, in cui crescono querce, palme, cedri, pini e tigli, con un abile sviluppo di viali che danno un’impressione di vastità maggiore del reale. Situato all’ingresso del boschetto, posto al centro di un prato, si trova un obelisco, opera di Ireneo Aleandri, la cui epigrafe alla base ricorda come il progetto del giardino partìnel 1826 per opera di Nicola Luzi e doveva essere considerato ultimato nel 1851.
All’interno, un tempio dedicato a Nettuno si affaccia su un bacino d’acqua formato da un piccolo portico a colonne, sormontato da un cavallo marino, all’interno del quale è collocata una statua rappresentante il dio dei mari.
Su una piccola altura artificiale si trova la grotta della Sibilla. Rivestita di pietre arenarie, al suo interno è situata una statua marmorea raffigurante la Sibilla Eritrea, opera del “genio di Venanzio Bigioli”, come recita una lapide che data l’opera al 1839. La grotta è vigilata dalle statue raffigurante due civette e un cane.
Oltre l’uscita posteriore alla villa, un belvedere a forma di pagoda permette di ammirare l’intero giardino. Altre interessanti strutture del giardino sono il tempio di Apollo, le are, le edicole e sacelli dedicati a divinitàe la voliera gotica.
Diversi giochi d’acqua e scene animate rivelano il carattere ludico del luogo voluto dagli antichi proprietari: sono particolarmente interessanti la “scena”della cappella gotica, con un monaco dalle braccia azionabili con un meccanismo, e quella della casa della giardiniera, con una porta che si apre a comando, rivelando la figura di una donna.