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Il mulino fortificato di Passo di Treia era alimentato dalla forza delle acque del fiume Potenza; possedeva tre macine (una, originale, è stata recuperata dall’amministrazione comunale e si trova davanti alla torre posta a difesa del mulino) ed era impiegato per la macinatura di cereali e per la follatura di tessuti (funzione, quest’ultima, che rappresentò una vera e propria rivoluzione, permettendo la meccanizzazione di diverse attività manuali). Le origini del mulino e della sua famosa Torre sono antiche: risalgono alla fine del XIV secolo. A Treia, allora Montecchio, il comune aveva provveduto alla costruzione di ventidue macine in una zona di pochi chilometri in appena cinquant’anni. Ancora oggi è possibile risalire alla forma architettonica originaria della struttura che possedeva una base quadrata (circa 10 metri di lato) e muratura dallo spessore compatto, alta circa 18,5 metri e disposta su due piani, cui venne aggiunto successivamente un solaio con funzione di deposito (le macine si trovavano a piano terra). La Torre del Mulino venne eretta per proteggere la struttura stessa da continue scorrerie e devastazioni: un documento datato 1191 testimonia le numerose scorribande cui erano sottoposti i mulini della zona. Secondo la tradizione, nel 1443 la Torre fu testimone del passaggio di una bombarda inviata su richiesta di Francesco Sforza a Porto Recanati per attaccare Tolentino. Tale arma venne trasportata lungo la vallata del Potenza fino ai mulini di Montecchio (attuale Treia) e Montemilone (attuale Pollenza). La Torre del Mulino faceva parte del sistema difensivo e di controllo della valle e rappresentò un forte presidio per il ponte posto sul crocevia di importanti vie di comunicazione che conducevano a Treia, Macerata, Urbisaglia e San Severino. Nel 1965, non essendo più in funzione il molino, venne coperta la deviazione del fiume Potenza. Oggi la struttura è impiegata come contenitore culturale per eventi o mostre fotografiche; in occasione di visite scolastiche vengono predisposti dei pannelli illustrativi allo scopo di mostrare la storia del mulino stesso.
Da visitare: Chiesa di S. Filippo, Teatro Comunale, Villa La Quiete o Villa Spada, Museo Civico Archeologico, Chiesa di S. Francesco, Chiesa di S. Chiara, Pinacoteca Comunale, Accademia Georgica, Convento Santuario del SS. Crocifisso, Giardino di Villa Luzi o Votalarca
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