Le origini del
Monastero di S. Pietro e S. Cecilia di Cagli risalgono a prima del Duecento, quando la Beata Santuccia Terrabotti di Gubbio fondò la comunità di San Pietro fuori delle mura di Cagli. Nel 1388 il Vescovo Agostino da Cagli consacrò la nuova Chiesa di San Pietro, che sorgeva nel centro cittadino, e volle che le Monache si trasferissero nel palazzo accanto, lasciando definitivamente il loro Monastero fuori le mura, passato ai Canonici Lateranensi. Nel 1799, durante l'invasione francese, il Monastero fu saccheggiato e spogliato dei suoi beni, recuperati solo nel 1815. Nuova confisca ebbe luogo nel 1855. Il Monastero rifiorì e fu restaurato nei decenni successivi. Gravemente lesionato durante l'ultima guerra mondiale, nel 1956 furono rinnovati l'infermeria e il noviziato e in seguito gli altri settori del Monastero.
Decori barocchi e settecenteschi rivestono la Chiesa di San Pietro con tele d'epoca e Crocifisso ligneo, posto in una Cappella sulla destra e ritenuto miracoloso. Un coro ligneo settecentesco è posto nella parte alta del Monastero. Vi sono conservate antiche pianete e lamine d'oro, d'argento e seta.
Nel Monastero è possibile trascorrere alcuni giorni di ritiro spirituale, secondo la Regola di San Benedetto. Dispone di camere (singole, doppie e a più letti), semplici e accoglienti, con una piccola cucina, una sala da pranzo e una foresteria, recentemente restaurata, con un ampio salone per conferenze.