Museo Archeologico Sentinate e Sala Perottiana

 
Il Museo Civico Archeologico di Sassoferrato è allestito all’interno del Palazzo dei Priori, un edificio costruito nel 1355 in seguito alla nascita del libero Comune.
Progettato già nel 1926, il Museo fu ultimato solamente nel 1932 grazie al contributo del prof. Guido Vitaletti (1886-1936), il quale, con grande dedizione e magnanimità, riunì per la prima volta in una struttura adeguata i reperti provenienti dall’antica città di Sentinum - i cui imponenti resti sono visibili alle porte della città - e donò alla cittadinanza quelli della sua collezione privata. Inizialmente la collezione sentinate fu sistemata in due sale che ospitarono altrettanti mosaici pavimentali scoperti in quegli anni, uno dei quali raffiguranti il ratto di Europa, che ancora oggi possono essere ammirati nelle sale del Museo. Nel 1979, grazie ad un contributo finanziario della Regione Marche e della Comunità Montana dell’alta Vallesina, si è proceduto ad una prima ristrutturazione del Museo e alla sua organizzazione in quattro sale. Nel 1997, in seguito al terremoto, il Museo è stato chiuso. La riapertura, avvenuta nel marzo 2006, ha visto il Museo arricchito di nuovi reperti, tra cui il mosaico dei tritoni, e della sezione preistorica con una nuova veste museografica, curata dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, in collaborazione con le Università di Urbino e Genova. Il nuovo allestimento è stato ideato dall’architetto Roberto Einaudi.

Al piano terra di Palazzo dei Priori è ospitata la Sala Perottiana - che prende il nome dall’insigne umanista Niccolò Perotti (1430-1480) - in cui è custodita una preziosa raccolta di reliquari bizantini e fiamminghi, tra cui l’Icona di San Demetrio, del XII secolo, il pezzo artisticamente più ricco e più raro della raccolta stessa. La Sala Perottiana ospita inoltre rarissimi reliquiari del Quattrocento e altri oggetti preziosi, tra cui un dittico in avorio policromo con Crocifissione, Natività, Purificazione del XIV secolo; una croce lignea dipinta di scuola umbra del Quattrocento. Questa famosa collezione venne donata da Niccolò Perotti (1430 – 1480) filologo e umanista di chiara fama.
 
 
 

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dal Blog #DestinazioneMarche