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Incastonato in un scenario incantevole e suggestivo, nel mezzo di un territorio campestre accanto a una cascata e al punto d’intersezione dei torrenti Marena e Sanguerone con il fiume Sentino, si staglia il Mulino del Capo, conosciuto come Mulino di Sassoferrato, data la sua posizione sull’altra sponda del fiume su cui si sviluppa la città omonima. Le notizie intorno all’origine del molino sono vaghe: alcuni documenti attestano la presenza dell’edificio già a partire dall’XI secolo, altre fonti collocano l’inizio della sua attività al 1450. Non si conoscono i dettagli dell’evoluzione della struttura nel corso dei secoli, anche se sembrerebbe che nel XVI secolo il molino fosse di proprietà di Francesco Tati, appartenente a una nobile famiglia locale e che successivamente fu ceduto al Comune che ne ricavò dei fondi per la costruzione dell’ospedale di San Antonio. Fruirono dell’attività del molino anche i monaci dell’Abbazia di Santa Croce degli Atti e del Monastero di Santa Maria del Ponte del Piano, poco distante dalla struttura stessa. Negli anni Duemila l’edificio è stato restaurato da Gilberto Blasi ed è ancora oggi in fase di sistemazione: l’intenzione è quella di ricostruire la struttura esattamente secondo le sue antiche funzionalità. Proprio grazie all’opera di Blasi, il Mulino di Sassoferrato ha recuperato anche la sua efficienza energetica, disponendo di due turbine da oltre 300 kwat in grado di dar vita a una fortissima corrente elettrica che possa servire le zone circostanti tramite la forza dell’energia idroelettrica. È proprio l’acqua è un altro elemento caratterizzante della struttura: il molino, in passato, ha subito dei danni a causa delle piene dei canali e del fiume limitrofi, soprattutto nel 2014 quando la piena mise in serio pericolo l’intero edificio. Nell’area vicina Blasi ha provveduto anche a restaurare una fornace per calce destinata alla produzione di cemento: sono fornaci antiche impiegate per bruciare legna e carbone allo scopo di polverizzare la pietra per ottenere una miscela utilizzata nella generazione del cemento. Attualmente il mulino è aperto al pubblico per delle visite su prenotazione.Visitabile su prenotazione (si richiede gentilmente un preavviso di 24h). Info e Prenotazioni:Punto IAT – Ufficio turistico: Piazza Matteotti, 5 – Sassoferrato ANRecapiti:+390732956257+393337301732 / +393337300890email: iat.sassoferrato@happennines.it
Da visitare: Abbazia di Santa Croce dei Conti, Galleria Civica d’Arte Contemporanea G.B. Salvi - MAM’S – Mondo Arte Marche Sassoferrato, Museo della Miniera di Zolfo di Cabernardi e Parco archeominerario, Museo Archeologico Sentinate e Sala Perottiana, Museo delle Arti e Tradizioni Popolari, Chiesa e Convento di S. Francesco, Monastero di S. Chiara, Santuario della Madonna delle Grazie, Parco Museo Minerario delle Miniere di Zolfo di Marche e Romagna, Santuario della Madonna del Cerro
Sapori e tradizioni: Scipioni Giuliana - Sartoria su misura, Giovanni Battista Salvi detto Il Sassoferrato
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