Oratorio dei Beati Becchetti

 
Si tramanda che nel 1393 l'eremitano agostiniano Pietro Becchetti si recò in pellegrinaggio in Palestina per visitare i luoghi santi. Qualche anno dopo lo stesso vi tornò accompagnato dal cugino Giovanni, pure lui frate agostiniano. Il fervore che avevano suscitato questi viaggi fece sì che i due uomini (poi entrambi proclamati beati) vollero costuire nei pressi di Sant'Agostino, all'interno del chiostro, un oratorio dedicato al Santo Sepolcro di modo che chi vi avesse pregato sentisse quasi l'illusione di ritrovarsi nei luoghi della Passione di Cristo. All'interno si trovano cinque altari: il primo, con dodici scalini, è dedicato al Crocifisso ed è chiamato Monte Calvario, ai suoi lati trovano posto due cappelline rappresentanti una il Sepolcro e l'altra la tomba della Vergine. Il secondo altare ricorda l'incontro della Vergine con Gesù durante la via crucis, è chiamato Valle di Giosafat; il terzo, posto più in basso è dedicato alla Madonna del Pianto e ricorda le lacrime versate al momento della deposizione; il quarto è consacrato alla Madonna delle Grazie. Nel quinto altare, aggiunto in seguito, furono sepolti nel 1565 i due beati.
 
 
 

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