Il teatro dell’Arancio è così denominato in ricordo della pianta che era collocata al centro della piazza antistante e custodita da un cittadino incaricato annualmente dal comune. Fu costruito, per volere delle classi dominanti della società, nell’ultimo decennio del ‘700 dall’architetto ticinese Pietro Maggi (1756-1817). La facciata del teatro è in mattoni a vista e si sviluppa su tre ordini di diversa altezza, sottolineati da cornici marcapiano e coronati da un alto cornicione. Il prospetto dell’edificio è concluso dalla torre civica.
Al centro del secondo ordine, una profonda nicchia contenente una mostra sormontata da un piccolo timpano contiene la statua di Papa Sisto V, modellata dall’artista Stefano Interlenghi, per sottolineare il legame tra il papa e la sua terra natale. L’edificio venne certamente costruito sui resti di un edificio preesistente di epoca non accertata. Il teatro presenta un tetto a capanna con capriate a vista. All’interno della sala, la parete meridionale mostra dei lacerti di una decorazione a tempera. L’interno del teatro era costruito in legno ed era arredato molto accuratamente: presentava un palcoscenico, una platea e tre ordini di palchi lignei decorati.
Purtroppo oggi non rimane più alcun resto degli arredi originari, in quanto, durante l’epidemia di spagnola, tra il 1916 e il 1918, mancando il legname per le bare, fu necessario prelevarlo dal teatro, chiuso precedentemente nel 1899 poiché inagibile. Venne riaperto nel 1908 e vi si svolse l’ultima stagione teatrale. Nel 2003, dopo quasi un secolo e un accurato restauro, l’edificio è tornato a essere agibile e la struttura è stata attrezzata come spazio espositivo.