La via
Salaria e le sue varianti conducono nelle
terre di papa Sisto V (Grottammare e Ripatransone), di
San Giacomo della Marca (Monteprandone) e dei farfensi, ricche di monumenti romanici, eremi, abbazie e santuari, da
Fermo e da
Ascoli Piceno alle terre del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Partendo da
Grottammare, si può visitare il
Museo Sistino, parte della rete dei Musei Sistini del Piceno. Collocato fino al 2002 nella chiesa di Sant'Agostino a Grottammare, il Museo è ora ospitato nella Chiesa di San Giovanni Battista, che ha accolto la collezione originaria arricchendosi di altri pregevoli pezzi. Il Museo, inserito nella rete di musei di arte sacra, promossa dalle Diocesi di San Benedetto del Tronto, Ripatransone e Montalto Marche, ripropone oggetti che testimoniano il felice rapporto tra il pontefice Sisto V, nativo di Grottammare, e la sua terra.
L'itinerario prosegue con il
Museo del Santuario di San Giacomo della Marca di Monteprandone (Musei Sistini). E' allestito presso il chiostro del
convento di Santa Maria delle Grazie, luogo fondato da San Giacomo della Marca, nato in questo piccolo borgo nel 1393 e morto a Napoli nel 1476: grande predicatore nonché consigliere di papi e di re. Il suo corpo, per secoli custodito presso la chiesa di Santa Maria La Nova nella città partenopea, ha fatto definitivo ritorno a Monteprandone nel 2004, dove è meta di continui pellegrinaggi.
Sposandosi verso nord si giunge a Ripatransone. Eretta a Diocesi nel 1571, la cittadina è stata sede vescovile fino a tempi recenti: questa alta dignità l'ha resa un centro ricco di arte e di storia. Il
Museo Vescovile di Ripatransone è allestito presso l’antica
chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, meglio nota come chiesa di Sant’Agostino, e in alcuni locali dell’annesso convento.
Il viaggio si conclude con la visita all’Abbazia di San Marco alle Paludi, in campagna, nella contrada dall'omonimo nome. E’ una delle abbazie più antiche e belle di Fermo. La chiesa, facente parte di una abbazia di cui rimangono pochi resti, risale alla fine del XI secolo, ed è stata restaurata alla fine degli anni Novanta. Malgrado le sue piccole dimensioni, è suddivisa in tre navate e al suo interno sono ben conservati numerosi affreschi. Grazie all’ inserimento nel pavimento della chiesa di piani in vetro, è possibile vedere le antiche fondamenta. Alcuni resti dell’antica abbazia possono essere ancora visti lungo la navata principale. Di grande interesse sono le figure scolpite. Alle pareti delle navate laterali sono invece appesi numerosi quadri contenenti gli ex-voto dei fedeli. Accanto alla Chiesa si trova il convento, attualmente in restauro.L’elegante giardino esterno, la posizione e l’ambiente in cui è inserita ne fanno una meta apprezzata anche per i matrimoni.