Nella provincia di Pesaro e Urbino esistono luoghi e città che definire romantici è solo un’ovvia constatazione. Come descrivere altrimenti una città balneare come Gabicce Mare? Località Bandiera Bluaffacciata sul mar Adriatico, è la porta di ingresso alle Marche, una perla incastonata fra il mare e le pendici del Parco Regionale del Monte San Bartolo. Luogo romantico per eccellenza è la spiaggia dorata di sabbia fine, che si estende fino al porticciolo turistico, con i suoi ristorantini, per serate a lume di candela e lunghe passeggiate. Poco più in alto, nel promontorio a ridosso della baia, sorge Gabicce Monte, un piccolo borgo a misura d’uomo, porta d’accesso ai sentieri del Parco San Bartolo.
A due passi da qui, si trova il Castello di Gradara (Borgo più bello d’Italia nel 2018). Una passeggiata mano nella mano tra le stanze dell’omonimo borgo fortificato, costruito dai Malatesta tra il XIII e XIV secolo, consente di rivivere ogni momento dell’appassionata storia d’amore tra Paolo e Francesca, narrata da Dante nella Divina Commedia.
Lasciata Gradara si raggiunge Fossombrone, sul fiume Metauro. L’antica Forum Semproni romana si distingue per via dei tanti negozi affacciati lungo il corso, l’unico delle Marche con il doppio porticato, e per i resti dell’antica città romana, ma non solo. Nel cuore della Corte Alta, già sede del Palazzo Ducale, nei locali oggi in parte occupati dalla Pinacoteca e dal Museo Archeologico, si è consumata la grande storia d’amore tra Guidobaldo da Montefeltro ed Elisabetta Gonzaga. Quello che poteva essere un arido contratto economico, fu amore a prima vista, in grado di sfidare il Papa Alessandro VI, intento a sciogliere il loro matrimonio da cui non erano nati figli. Ogni anno la città rende omaggio a questo amor cortese in occasione della Giornata Internazionale dei Musei, con una visita guidata ai luoghi de “L’amore ai tempi di Guidobaldo ed Elisabetta”.
Da Fossombrone si sale poi alla cittadina di Cagli. Sotto l’impero romano, l’antica Cale ebbe un ruolo strategico, ma vero simbolo della città è l’imponente Rocca Torrione, di epoca rinascimentale. Nel 1826 Cagli fu teatro di una grande storia d’amore tra Lucia Ugolinucci e il dottor Vincenzo Piccinini, che si sposarono clandestinamente benché lei già promessa ad un collega di Vincenzo. Oggi è possibile visitare tutti i luoghi in cui si svolse la loro storia, come Palazzo Ugolinucci e la Chiesa di San Bartolomeo.
Proseguendo verso l’Alta Valle del Metauro si giunge a Sant’Angelo in Vado, dove si svolge la Mostra Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato, la seconda più antica d’Italia. Del suo glorioso passato romano ne è testimonianza la Domus del Mito, residenza gentilizia del I° secolo d.c. Secondo la leggenda popolare, la Domus fu un omaggio degli dei per celebrare l’amore contrastato ma indissolubile tra il ricco romano Minnenio e la povera celtica Nicia, di cui rimarrebbero alcune rappresentazioni nei mosaici. Nella stanza più grande, il ritratto di una figura maschile reca in mano il prodotto tipico di questo territorio, il tartufo. Nei colori bianco e nero, opposti com’erano agli antipodi i due amanti, il tartufo sarebbe la traccia lasciata dagli dei a testimonianza del loro amore.