Montegallo, comune di montagna situato nell’Appennino marchigiano, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, alle pendici nord-orientali del monte Vettore e su ambedue i versanti dell’alto corso del fiume Fluvione, fa parte della Comunità montana del Tronto.
Il toponimo, assunto nel Cinquecento, è composto dal termine
monte e dal germanico
wald, "
bosco"; meno probabile appare invece l’ipotesi della sua derivazione dal personale
Gallo o dal nome dell’animale.
E' suddiviso in 23 frazioni, ma il
Castello di Balzo ne rappresenta il capoluogo comunale. Era una zona di transito sia per i pastori sia per i commercianti e rientrava nel sistema di collegamento delle zone pedemontane (Amandola, Montemonaco, Montefortino), assicurando così una fonte di reddito a tutta la popolazione.
I monaci benedettini si stabilirono a Montegallo prima che nascessero le magistrature comunali e vi lasciarono le proprie tracce nell'architettura.
Le due chiese rurali più importanti e di origine antichissima sono sicuramente quella di
Santa Maria in Lapide e quella di
Santa Maria in Pantano.
Appartenne ai monaci di Farfa la chiesa di
Santa Maria in Lapide, che fu ricostruita nel XV secolo. Presenta feritoie, pusterle e mensole atte a garantire il controllo e la difesa. Racchiude una cripta molto antica (IX secolo) ed una campana in bronzo del 1400 con iscrizioni a caratteri gotici. La chiesa romanica di
Santa Maria in Pantano, edificata nel 780, custodiva affreschi tra i quali quello raffigurante la Sibilla Agrippina e quello della Natività.
Tra le testimonianze storico-architettoniche di maggior pregio figurano la facciata di
Palazzetto Branconi, che è attualmente sede della
Casa del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e del
Centro di Educazione Ambientale di Montegallo (C.E.A.), e alcuni edifici che conservano finestre e portali in pietra, scolpiti tra il Quattrocento e il Cinquecento.
Nella frazione Uscerno è presente il
Museo della Civiltà Contadina, mentre la
casa natale di Beato Marco si trova nella frazione Fonditore.
Molto ricercati e apprezzati sono i prodotti del bosco e del sottobosco ed in particolare
funghi e
marroni; tra gli altri prodotti tipici ricordiamo il
formaggio pecorino, i salumi e il miele.
Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare i telefoni indicati sotto.