Petritoli è un comune collinare della provincia di Fermo che domina la verde e fertile vallata dell’Aso, di cui rappresenta, per la ricchezza di olivi, gelsi e colline, un importante centro economico. Offre una vasta e stupenda vista che spazia dai Monti Sibillini alla costa adriatica.
Denominato alle origini, risalenti all’anno 1000, Castel Rodolfo, nacque dalla fusione di tre castelli, Petrosa, Petrania e Petrollavia. Si governò con propri Statuti e sotto la protezione della Chiesa fino al 1250, quando cadde sotto i dominio di Federico II e quindi di Fermo, alleata dell’imperatore contro la Chiesa di Roma.
Fino al 1700 ebbe una storia travagliata e ricca di avvenimenti, caratterizzata da periodi di autonomia e di sottomissione a Fermo. Tale passato ha lasciato delle testimonianze urbanistiche, edilizie e monumentali.
Si accede al paese da una Porta composta da tre archi gotici racchiusi tra due torri cilindriche del XV secolo. Essa fu ricavata dall’abbattimento dell’antica porta Petrania. Delle antiche porte di accesso sono altresì rimasti l’arretrato arco ogivale in largo Tre Archi e la porta quattrocentesca all’inizio del Borgo Vecchio, luogo in cui si trovano edifici con portali ad arco, cornici in cotto trecentesche o in terracotta, oltre a fortificazioni gotiche (sec. XIV- XV). Percorrendo via del Teatro, via dei Muraglioni e lungo la strada detta Sotto le Ripe si trovano ancora estese porzioni delle mura di difesa, costruite nel XV secolo e riconsolidate nel tempo.
In Piazza Rocca svetta una tipica Torre Civica, caratterizzata da un basamento quadrato, dal soprastante corpo esagonale e da quello terminale cilindrico, da cui si gode di un'ampia e suggestiva vista del panorama circostante.
Il Convento delle Clarisse, attuale sede del municipio, e l’annessa chiesa di Santa Chiara, edifici che si sviluppano lungo Piazza Mazzini e Largo Leopardi, furono edificati tra il Cinquecento e il Seicento. All’interno della chiesa sono presenti stucchi settecenteschi, una tela rappresentante la Vergine Immacolata di scuola romana del secolo XVIII e dipinti di S.Interlenghi, Fontana e P. Magini. Il convento, malgrado le varie modifiche subite nel XX secolo, conserva ancora alcuni locali originali, tra cui la bellissima sala con coro ligneo del XVIII secolo. Esso ospita una mostra fotografica permanente della Grande Guerra e una mostra permanente di disegni realizzati da bambini di tutto il mondo.
In Piazza Mazzini è situato il cinquecentesco Palazzo Pubblico, oggi residenza della famiglia Fabiani. A tale famiglia è legata la presenza dell’Antica Stamperia Fabiani, attuale sede museale dove sono presenti quattro macchine da stampa rarissime e che propone laboratori didattici rivolti alle scolaresche.
Nel centro storico è di grande pregio il complesso dei palazzi Vitali. Il primo, costruito fra la fine del ‘800 e gli inizi del ‘900 da Pietro Vitali, è situato sulla via principale, in angolo sull’incrocio di via S.Anatolia con via del Teatro, e colpisce per il suo appariscente decoro esterno in stile veneziano. Collegato ad esso da un muro originale trecentesco è il vero Palazzo Vitali, abitazione da settecento anni della famiglia Vitali, in via Santa Anatolia al n. 5. Fu edificato nel 1300 e successivamente ammodernato, rialzato di un piano e decorato internamente nel 1700. Esso ha una struttura di quattro piani; le fondamenta e parte delle cantine furono realizzate sfruttando le rovine di un fortilizio romano successivamente trasformato in monastero a sua volta distrutto dalle guerre; al piano terra nell’ala destra, i locali del magazzino e del granaio sono stati ristrutturati e trasformati in museo pinacoteca.
Il Teatro dell’Iride è uno dei Teatri Storici delle Marche, costruito nel rispetto degli schemi del XVIII sec. nella forma, nelle dimensioni e negli accessori. Fu edificato nel 1873 su disegno dell’architetto Giuseppe Sabbatini. È sede di stagioni di prosa, musica, spettacolo e, ogni tre anni, del Concorso Internazionale per Oboe “G. Tomassini”.
Tra gli edifici religiosi, si ricorda il Santuario della Madonna della Liberata, situato a pochi chilometri dal centro storico, su una collina immersa nel verde, al cui interno è conservata un’acquasantiera derivante da un cippo funerario romano. Vi si trova uno splendido dipinto, datato 1529, di Giovanni Battista Morale, che così volle ringraziare la Vergine per la protezione concessa ai petritolesi dalle truppe francesi e dalla peste.
La chiesa di Santa Maria dei Martiri e l’annesso convento francescano furono costruiti all’inizio dell’ultimo decennio del Cinquecento. All’interno, di grande pregio sono il soffitto seicentesco a cassettoni lignei che rappresentano Storie e Teologia del movimento francescano, l’elegante dipinto murale staccato del XV secolo raffigurante la Madonna del Latte e l’organo Callido del XVIII secolo. Nel convento venne trasferito l’ospedale civile dopo l’Unità d’Italia.
La chiesa di Santa Maria in Piazza fu costruita al posto dell’antica San Marziale grazie ai finanziamenti concessi da papa Paolo III a partire dal 1537. Risale al 1958 l’ultimo prezioso intervento del pittore ascolano Dino Ferrari che realizzò due grandiosi dipinti murali, rappresentanti le Nozze di Cana e la Crocifissione.
Per rivivere le origini del mondo industriale di Petritoli si può vedere, ad est del centro storico, in Contrada S.Savino, l’ex fornace Vitellozzi, che rimanda alle attività artigianali ed agricole sparse per il territorio e che ancora oggi propongono prodotti di qualità.
Tra le frazioni, degne di nota sono Moregnano e Valmir. Moregnano, dal caratteristico e grazioso centro storico, fu capoluogo di Comune fino al 1869. Vi si possono ammirare edifici eleganti quali l’ex Palazzo Comunale, Palazzo Trenta e la chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Vittore e Corona, sul cui altare maggiore è conservato un dipinto del 1753 rappresentante Sant’Antonio e San Francesco di Paola di un ignoto artista marchigiano. Valmir è invece una frazione lungo la SS 433 Valdaso particolarmente vocata all’agricoltura, soprattutto nel settore dell’ortofrutta, oltre che all'artigianato e al commercio.
Tra le manifestazioni principali di Petritoli si ricorda la festa de le Cove, che si tiene la seconda domenica di luglio; di origine contadina, fu dedicata alla Madonna per ringraziarla del raccolto ottenuto; prevede la sfilata delle canestrelle, musica di organetti, canto di stornelli e sfilata di carri lungo le vie del paese.
In occasione della Festa della Madonna della Misericordia, che cade la prima domenica dopo ferragosto, si può assistere al Gran Premio Corsa de li carrozzi.
ErbaOlio è la manifestazione con cui la città di Petritoli aderisce al Circuito delle Erbe Spontanee. Si svolge tra novembre e dicembre e prevede ogni anno una vasta gamma di eventi e attività, tra i quali convegni, dibattiti, corsi per riconoscere le erbe spontanee, degustazioni di piatti tipici, visite ai frantoi durante la molitura delle olive, passeggiate in campagna e, intorno all'8 dicembre, la Fiera di ErbaOlio.