Il
polittico di Montefiore dell'Aso fu realizzato, poco dopo il 1470, come pala d'altare della Chiesa di San Francesco, dove vi rimase fino alla metà del secolo scorso, quando numerosi pannelli vennero ceduti all'antiquario romano Vallati che, dal 1859 al 1882, li disperse fra diversi acquirenti.
Attualmente il Polittico presenta le sole parti superiore e centrale, mentre originariamente il polittico era un pentittico, composto da tre livelli orizzontali: una cuspide (parte superiore), un registro centrale (parte centrale), una predella (parte inferiore).
Attualmente il Polittico presenta le sole parti superiore e centrale, ricomposte ed esposte nel Polo Museale di San Francesco (fino all'ottobre del 2006 era nella Chiesa di Santa Lucia).
Il capolavoro dell’Artista veneto è stato rivalutato solo recentemente, dopo un lungo silenzio. Il Cantalamessa, nel 1907, fu il primo ad attribuirgli la prestigiosa paternità. Il suo intervento provoca l’interessamento del Ministero della Pubblica Istruzione, che nel 1908 pubblicava nel "Bollettino" del Ministero stesso un decreto che ne vietava la vendita. Nonostante tale riconoscimento ufficiale, la critica più qualificata continuò a disconoscere qualità e paternità. Per il Geiger si trattava di un’opera di Vittore o un altro imitatore. Il Serra, nel 1925 ne aveva tentato un timido recupero, elencando il trittico di Montefiore tra le opere autografe. Berenson nei suoi Elenchi usciti nel 1932 giudicava l’opera in parte di collaborazione e compiuta da scolari. Il Trittico venne infine esposto alla Mostra di Ancona nel 1950 e in quella circostanza dichiarato dallo Zampetti opera mirabile del Crivelli e integralmente autografa. Tale proposta fu accolta immediatamente dal Pallucchini, dal Podestà e da altri. Lo Zampetti, tornando sull’argomento nel 1952, lo mise in relazione con altri dipinti tutti provenienti dalla Chiesa di San Francesco di Montefiore, sostenendo che facevano parte di un unico polittico. Allo Zeri infine si deve il riconoscimento della predella ed una sottile analisi di tutto il polittico ricomposto (1961). Resta insoluto il problema della data, che dovrebbe cadere molto prossima a quella del Duomo di Ascoli (1473). Secondo lo Zeri, a causa dell’influenza di Nicolò Alunno avvertibile soprattutto nelle figure della predella, il polittico di Montefiore dovrebbe essere anteriore al 1472.