Chiesa di S. Domenico

 

L’origine della chiesa di Fano risalirebbe al 1216 quando S. Domenico passò di lì durante il suo viaggio verso Roma. La struttura fu costruita per volontà dei Padri Predicatori insieme all’ex convento adiacente per concessione fatta dai fanesi allo stesso santo. La chiesa, dedicata alla Beata Vergine del Rosario, fu sottoposta nel corso dei secoli a diversi rifacimenti. Nel 1485 vennero aggiunti all’edificio un campanile e una cappella dedicata alla Madonna del Rosario, Nel 1600 fu eseguito il rinnovamento dell'interno con altari barocchi e pavimentazione. Infine la completa ristrutturazione interna realizzata tra il 1703 e il 1708 su disegno di Francesco Gasparoli che vi aggiunse la grande abside semicircolare e le grandi colonne binate a creazione di un impianto tripartito che portò alla cancellazione delle tracce della struttura architettonica medievale; sopravvivono due cicli di affreschi antichi scoperti nel 1905, uno dedicato alla Crocifissione con storie di S. Domenico mentre l’altro con Storie di S. Maria della Maddalena, entrambi realizzati dall’eugubino Ottaviano Nelli. A lato del presbiterio si conserva una lunetta con il motivo della Sacra Conversione, definita “Lunetta dei Pili” in quanto tomba dei fratelli Ugolino e Pietro De Pili e attribuita al “Maestro dell’Incoronazione” (XIV sec.). L’esterno ha mantenuto l’aspetto conventuale trecentesco mentre il portale risale al rifacimento settecentesco. Alla fine del XIII sec. vi fu sepolto Jacopo del Cassero (1298), fanese di origine ricordato da Dante Alighieri nel V Canto del Purgatorio; a sinistra del portale d’ingresso è ancora leggibile il vano ogivale murato a testimonianza della tomba. Caduta in stato di abbandono, la chiesa fu gravemente danneggiata nel 1944 dai tedeschi in ritirata. Grazie agli ultimi importanti interventi di restauro è oggi riaperta al pubblico ed è sede della prestigiosa Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano. La Pinacoteca ospita la celeberrima pala d’altare del Guercino lo “Sposalizio della Vergine”, tele di Simone Cantarini e Sebastiano Ceccarini, Simone de Magistris, Giovan Francesco Guerrieri, Federico Barocci, Palma il Giovane, Federico Zuccari e di altri importanti pittori del XVII sec.


 
 
 

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