L’edificio, fatto realizzare da Carlo Cattani come villa privata, risale agli anni compresi tra il 1630 e il 1680.
Venne poi ammodernato e ampliato quando fu scelto come residenza di campagna, tra il 1717 e il 1732, dal legato pontificio Alemanno Salviati, fiorentino. A questo periodo risale la visita di Giacomo III Stuart, che si fregiava del titolo di re d’Inghilterra ancora riconosciutogli dalla chiesa cattolica.
Il giardino fu fortemente danneggiato dagli eventi della seconda guerra mondiale, nonostante la sua articolazione sia ancora oggi ben riconoscibile. Soprattutto i due terrazzamenti intermedi, ripristinati con un decoro vegetale formale realizzato con siepi in bosso, evocano ancora la memoria del giardino settecentesco. Essi sono stati ricostruiti nei decenni scorsi, dopo che la villa èentrata in possesso dei signori Tomassini, che hanno ricomposto il giardino seguendo i ricordi di Rita Marconi Scala, ultima proprietaria che aveva potuto ammirare la composizione dei giardini prima della loro distruzione.
Oggi, dietro l’edificio e sul lato destro, si ammirano tre bellissimi giardini all’italiana, connessi da brevi gradinate, ornati di bordure sempreverdi e di aiuole fiorite, ricchi di fontane, vasche, tempietti e statue di pietra, cinti da mura e protetti da alti cancelli in ferro battuto. Da qui si può ammirare tutta la valle sottostante e, sullo sfondo, i toni cangianti del mare Adriatico.