Se nell’immaginario collettivo il territorio marchigiano viene usualmente collegato alle colline e al paesaggio agrario, tuttavia non bisogna dimenticare che il 30% della superficie regionale è caratterizzata da montagne, le quali offrono al visitatore un ambiente ancora intatto e straordinarie bellezze naturali. Vivere le montagne delle Marche non vuol dire solo immergersi in una natura incontaminata di picchi arditi, gole selvagge, grotte spettacolari, declivi boscosi e cime innevate, ma anche imbattersi nelle testimonianze lasciate da monaci e eremiti, scoprire antichi insediamenti piceni, romani, longobardi o bizantini e rivivere l’esperienza di un viaggio nella memoria e nelle radici di questa terra, in cui il lavoro dell’uomo si è perfettamente integrato nella vita della natura.
Nelle Marche oltre 90.000 ettari di territorio, quasi il 10% della superficie regionale, risultano tutelati; si tratta per la quasi totalità, di aree montane: due parchi nazionali (Monti Sibillini e Gran Sasso e Monti della Laga), quattro parchi regionali (Monte Conero, Sasso Simone e Simoncello, Monte San Bartolo e Gola della Rossa e di Frasassi), sei riserve naturali (Abbadia di Fiastra, Montagna di Torricchio, Ripa Bianca, Sentina, Gola del Furlo e Monte San Vicino e Monte Canfaito), più di 100 aree floristiche, 103 Siti di cui alla Rete Europea Natura 2000, di cui 76 Siti d’Interesse Comunitario (SIC) e 27 Zone di protezione Speciale (ZPS) oltre a 44 Centri di Educazione Ambientale