Gli scavi condotti tra il 1958 e il 1965 nei pressi di
Conelle hanno messo in evidenza un
fossato risalente al periodo eneolitico (III millennio a.C.). Questa straordinaria opera fu realizzata a scopo difensivo per proteggere l’accesso ad un pianoro, limitato sugli altri due lati dai due fiumi di Fosso delle Grazie e da Fosso di Montefortino, e sul quale probabilmente doveva trovarsi un abitato preistorico (molti reperti provenienti dal sito sono conservati anche nel Museo Archeologico Nazionale delle Marche di Ancona) le cui tracce dirette sono forse state distrutte per sempre dagli scavi agricoli.
Il fossato, realizzato in una formazione ghiaiosa, è lungo oltre 100 m, largo circa 6 m e profondo 7 m. L’opera mantenne il ruolo difensivo solo in un primo momento, successivamente al quale fu utilizzato come discarica per i materiali di rifiuto del villaggio adiacente.
Durante gli scavi sono stati riportati in luce molti reperti di produzione ceramica e litica, oggi al Museo Archeologico Statale di Arcevia, che hanno permesso di datare le diverse fasi stratigrafiche di riempimento del fossato e di studiare le principali attività (agricoltura e caccia) dell’insediamento umano di Conelle.