Nel Museo Archeologico Statale di
Arcevia si conservano gli splendidi
corredi funerari databili tra il IV e II sec. a.C. (oltre la metà appartengono a guerrieri) e provenienti dalla Necropoli Gallica di Montefortino, la più grande mai rinvenuta in tutto il territorio marchigiano. Le tombe, hanno restituito una grande quantità di materiale come armi di ferro, suppellettile domestica, oggetti legati alla cura del corpo (una parte di questi corredi si trova, oggi, al Metropolitan Museum di New York). Tra i numerosi reperti rinvenuti spiccano l’elmo di Montefortino e le tre corone auree (appartenenti alla tomba della
Regina di Montefortino); queste ultime rappresentano dei pezzi unici, realizzati con una rara e raffinata tecnica orafa molto diffusa in Grecia all’interno di contesti regali.
La necropoli di
Montefortino rimane un momento fondamentale per chiarire l'entità e la natura del processo di ellenizzazione ed italicizzazione subito dalla tribù dei Galli Senoni, insediatisi presso alcuni territori del versante orientale dell'Appennino umbro marchigiano. Si tratta, quindi, di un’area di alto valore, unica in tutta Italia, nella quale si sviluppò una civiltà unica nel suo genere per patrimonio artistico e culturale.