L’opera era collocata in origine nell’Oratorio della Confraternita di Santa Maria sopra Mercanti a Recanati, un piccolo edificio di culto ancora oggi esistente. La Confraternita, alla quale apparteneva l’Oratorio, era una delle più prestigiose del paese ed era composta, oltre che dai cittadini più ricchi, anche dai mercanti; quest’ultimi erano figure molto importanti a Recanati per il ruolo che avevano nell’organizzazione della Fiera di San Vito, evento commerciale fondamentale per l’economia del comune. Si può facilmente ipotizzare che la Confraternita avesse commissionato la tela al pittore veneto, presente nelle Marche in quel periodo, come testimonia la datazione delle sue opere a Loreto e Monte San Giusto, per collocarla sull’altare principale dell’Oratorio.
L’artista veneto, definito dalla critica “genio inquieto del Rinascimento”, per il turbamento interiore che traspare dalle sue opere, sceglie di rappresentare sulla tela le emozioni della Vergine: lo smarrimento provato da Maria all’annuncio dell’Angelo è reso evidente dallo sguardo e dai gesti della fanciulla che interrompe improvvisamente la lettura del libro di preghiere posizionato sul leggio alle sue spalle. Mentre il gatto, simbolo del male che fugge alla presenza divina, si allontana spaventato, Dio, raffigurato dal Lotto con le caratteristiche di Padre Eterno, irrompe nella tranquillità domestica, rappresentata dai numerosi oggetti di uso quotidiano (il candeliere, la cuffietta, lo scialle), presenti nel dipinto. Il giardino, che appare racchiuso dalla cornice del porticato, rimanda all’hortus conclusus, metafora della verginità e alla purezza di Maria, come il giglio che le reca in dono l’Angelo Gabriele, ma al di là degli elementi simbolici, colpisce la nostra sensibilità il timore della Vergine di essere strumento fragile della volontà di Dio.
Autore: Lorenzo Lotto
Titolo: Annunciazione
Localizzazione: RECANATI - Museo Civico Villa Colloredo Mels
Dati tecnici: 1535 ca olio su tela, 166 x 114 cm, Recanati