Testimonianza dell’antica città romana di
Falerio Picenus, il
teatro rappresenta il monumento meglio conservato delle Marche nonostante gran parte della sua decorazione sia stata oggetto di saccheggi. Il monumento si trova oggi nel Parco Archeologico di Falerone, all’estremità orientale dell’area urbana e presenta una cavea di 49,20 m diametro. La struttura è databile al periodo augusteo e, secondo quanto riportato anche da Svetonio, fu abbellita verso la metà del II sec. d.C. dalle statue donate da Antonia Picentina, sacerdotessa della Diva Faustina, moglie di Antonino Pio. Il teatro si presenta ancora oggi come un monumentale edificio isolato in mezzo alla campagna, all’ombra di una quercia e al termine di un breve vialetto.
Sono ancora visibili, grazie anche ai recenti restauri, il primo e il secondo ordine delle gradinate, parte dell’edificio scenico, il prospetto del proscenio a nicchie circolari e rettangolari, alternate alla base del muro del frontescena. Isolato in mezzo alla campagna, il teatro è oggi sede di importanti stagioni teatrali.
Molti dei reperti rinvenuti nella zona sono oggi conservati al Museo Civico Archeologico di Falerone, momento di integrazione e completamento alla visita del Parco.