Potenza Picena sorge su una collina a 237 metri sul livello del mare. Città d’arte e di mare, si caratterizza per i suoi dolci e pittoreschi paesaggi che scivolano verso l’Adriatico, dove si trova la località balneare di
Porto Potenza Picena.
Il Comune, impreziosito dai due borghi rurali di
San Girio e
Montecanepino, conta più di 16.000 abitanti
Nell’età comunale si chiamava Monte Santo, in virtù delle ben 27 chiese all’interno del centro storico, ma dopo l’Unità d’Italia (1862) si aggiunse al nome ‘Potenza’, recuperato da quello della limitrofa antica città romana di Potentia, l’aggettivo ‘Picena’, per riallacciarsi idealmente al locale popolo protostorico dei Piceni.
La più antica notizia riguardante la città è del 947 d.C. e testimonia l’esistenza della pieve di Santo Stefano demolita nel 1796 e corrispondente all’odierna Piazza Matteotti, la principale della città.
Il
Palazzo Comunale, risalente probabilmente al 1199, fu ricostruito tra il 1745 e il 1750 su disegno dell’architetto ticinese Pietro Bernasconi, collaboratore di Luigi Vanvitelli, qui, nella Sala della Giunta sono esposte le tele Madonna con Bambino tra i Santi Martino e Rocco (1584) di Simone de Magistris, “Allegoria della Pace” (sec. XVIII) di Corrado Giaquinto e Sant’Emidio (1770) di Benedetto Biancolini. Negli anni 1856-1862, fu costruito il teatro, oggi intitolato al musicista
Bruno Mugellini, progettato da Giuseppe Brandoni.
Nella Piazza Matteotti si dispongono a raggiera il merlato Palazzo del Podestà, la Torre Civica e i palazzi di alcune delle famiglie più importanti della città quali Buonaccorsi, Marefoschi, Carradori, Mazzagalli.
Sul versante Nord si affaccia il Pincio, considerato uno dei più suggestivi belvedere della Regione.
A qualche chilometro da Porto Potenza Picena, verso Montecanepino, si trova
Villa Buonaccorsi di origini cinquecentesche, ampliata e ristrutturata successivamente tra il 1745 e il 1750 dall’architetto Pietro Bernasconi, della Scuola di Luigi Vanvitelli. Il vero gioiello della villa è il bellissimo giardino settecentesco ‘all’italiana’, suddiviso in cinque terrazze, unite da una grande scalinata centrale e protette da un fitto boschetto. Si possono ammirare piante rare, fontane, giochi d’acqua, nicchie, obelischi raffiguranti soggetti umani e rappresentazioni grottesche e mitologiche di Scuola Veneta.