Con la manifestazione si divulga la conoscenza di usi e costumi che fanno parte della storia Cingolana, ricostruendo momenti della vita ottocentesca, sia della sfera popolare che di quella aulica, perseguendo l’approfondimento culturale sotto il segno dello spettacolo e del divertimento. Originariamente tutta la “festa” ruotava intorno alla rivalutazione del Gioco del pallone al bracciale, attività ludica ampiamente praticata nell’800 che si cerca di riportare in auge. A questo facevano da cornice cortei di figuranti che accompagnavano i giocatori fino all’arena cittadina, dove le squadre dei terzieri di S. Maria, S. Nicolò e S. Giovanni si contendevano il Palio, trofeo ligneo realizzato appositamente.
Oggi oltre alla rivalutazione del Gioco del pallone col bracciale, si pone l’attenzione sul lavoro artigiano intorno al quale ruotava la vita dei popolani, sull’aspetto ludico della vita contadina, con momenti di aggregazione trascorsi tra balli e giochi semplici, sull’abitudine delle donne di casa di svolgere i loro compiti in compagnia, sulla religione, le cariche comunali che regolavano la vita pubblica, il cibo.
La vita della sfera aristocratica è riassunta in quello che era il perno della vita di società, cioè il Gran Ballo, l’occasione per stringere alleanze, combinare matrimoni, mostrare lo status o acquisirlo.
Il ballo in costumi storici, che conclude la manifestazione con valzer, quadriglie, contraddanze e coutillon, riscuote sempre maggiori consensi, fino a divenire una delle maggiori attrazioni della rievocazione storica, trasformandosi nel “Galà di mezza estate” che chiude la ormai conosciuta e attesa rievocazione storica.