Marche - Paesaggi e Borghi d'Italia

 
Hanno notato in diversi che il nome al plurale, l’unico tra le venti Regioni italiane, ha un significato che va ben al di là della storia e della geografia delle Marche : è portatore di una varietà sentimentale e di immagini che esce dalle certezze del singolare.
Perché il paesaggio marchigiano ha sempre qualcosa di plurimo e di “sospeso”, comunque mai univoco.
Quando si guardano e poi si pensano le campagne ordinate o selvatiche, i suoi “monti azzurri”, le sue coste basse o alte, le sue “città dell’anima” come le chiama Carlo Bo, anima religiosa o laica che sia, qualcosa di poetico si fa strada.
Tutte le sue strade, quelle del Maceratese che annunciano le visioni del centro dell’Italia, quelle ariose che attraversano l’Anconetano e il Fermano, quelle a nord che serpeggiano nell’Urbinate, ai confini sfuggenti con la Romagna, La Toscana e L’Umbria, diventano tracce di uno spettacolo il cui tratto più specifico si nasconde forse nel fascino dell’ambiguità; un paesaggio fatto dall’insieme di dolcezza e tenue ruvidità, astrazione e concretezza, e, come hanno detto, di particolare e universale. Un paesaggio dove il tempo batte ovunque a un ritmo speciale.