Il commercio del blu ha sempre collegato Occidente ed Oriente, prima con l’esportazione del guado del Montefeltro e successivamente con l’importazione dell’indaco dalle Indie.
Nel corso del XV secolo Firenze diede importante spazio ad Ancona, ritenendola, come si evince dai numerosi trattati con essa sottoscritti, punto strategico per i suoi collegamenti verso Ragusa e il Levante, valida alternativa a Venezia, al fine di evitare lo strapotere di quest’ultima nel controllo di un prodotto particolarmente redditizio come il guado. Nei documenti del fondaco di Ancona compaiono anche la cocciniglia – indicata negli scritti come grana – lo scotano, la vallonea, le essenze da tinta del Sudamerica, campeggio e zafferano. Poi la porpora, il più prezioso dei colori, prodotta sino all’epoca romana proprio ad Ancona.
Ancona inoltre primeggiava nell’industria del sapone e per questo importava grandi quantità di allume, che veniva impiegato anche come fissante nell’industria tessile, e di ceneri dal Libano e dalla Siria, che servivano specificatamente per emulsionare i grassi del sapone con l’acqua.
Hub Tintura
Rifugio di esperienze per una scoperta di Natura. Un luogo speciale che preserva la tradizione, investe nella tecnica e nella ricerca. Tintura è la sua galleria botanica, una collezione esclusiva di piante officinali ad uso tintorio. Le essenze sono presentate in una selezione specializzata per essere trasformate in estratti fluidi e succhi d’erbe. La magia del mondo vegetale permette la Tintura che trasporta e trasferisce il colore su materiali naturali creando idee, concetti, designer per una moda senza tempo, moderna, ricercata e di qualità.
Percorsi di visita:
- Museo Archeologico Nazionale delle Marche – Ancona: fra le sale di palazzo Ferretti è possibile passeggiare nella storia millenaria del territorio marchigiano, riscoprendo le tracce di un’antichità a colori. Dai primi pigmenti minerali, come i grani d’ocra utilizzata già durante il Paleolitico, fino alle raffinate tecniche di estrazione della porpora, testimoniata dai resti di conchiglie di Murex ritrovati nel porto romano di Ancona, luogo di scambio di merci e colori;
- Pinacoteca di Ancona, la pala Gozzi: Gozzi, mercante di Ragusa (oggi Dubrovnich), prese residenza ad Ancona e qui diventò ricchissimo proprio con il commercio del guado che lui stesso coltivava nel Montefeltro. Gozzi commissionò la pala d’altare del Tiziano, l’opera più preziosa della città esposta proprio in Pinacoteca;
- Museo Diocesano Ancona, Arazzi rubensiani: al museo diocesano di Ancona, a lato dell’ingresso della Cattedrale di San Ciriaco, sono custoditi gli arazzi fiamminghi realizzati su cartonati di Rubens, i cui colori sono esclusivamente vegetali, realizzati con la robbia per il rosso, il guado e l’indaco per i blu;
- La Fattoria Urbana di HORT Parco del Cardeto – Ancona: i sentieri del Parco del Cardeto regalano paesaggi mozzafiato a picco sul blu del mare. La cooperativa HORT organizza attività di carattere sociale e ricreativo-didattico in ambito agroambientale. L’orto della fattoria presenta, in particolare, un percorso dedicato alle piante tintorie: una collezione botanica specializzata per conoscere l’affascinante mondo delle piante coloranti.