Tecnica pittura a olio su tela, cm 298 x 177 presso Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno

Proveniente dalla chiesa di San Francesco ad Ascoli Piceno, la tela fu commissionata dopo il 1561, da Desiderio Guidoni, membro della facoltosa famiglia di Accumoli (RI) trasferitasi ad Ascoli intorno al 1540. Richiamando gli ideali mistici tridentini, Tiziano inscena la composizione collocando il committente-spettatore fuori dal luogo dell’evento sacro, inginocchiato su due gradini lapidei ornati dall’arme della famiglia Guidoni: oltre i gradini, si distende un profondo paesaggio roccioso animato da un corso d’acqua che forma una cascatella, richiamando luoghi cari all’artista sin dalla sua infanzia. Il Redentore, che scende da una croce di fuoco quale Christus triumphans, appare in un alone sfolgorante, dardeggiando fasci di luce vermiglia che colpiscono il costato, le mani e il piede destro di San Francesco.

Il dipinto di Ascoli rispecchia la fase estrema dell’arte di Tiziano. Il colpeggiare rapido del pennello abbozza le figure e gli elementi naturali con una modernità sconcertante, tanto rivoluzionaria da risultare incomprensibile per i suoi contemporanei e per quanti a lungo non hanno attribuito un adeguato riconoscimento alla tela ascolana.