Fermo e i Monti Sibillini

 
Località da visitare
Via Madonna Manù, 43a - Fermo (FM)
338 6821334
 

La trama e l’ordito, un filo che sapientemente viene lavorato con un telaio, si trasforma in un disegno figurato: l’arazzo, un tessuto utilizzato per sontuosi arredamenti parietali, dal medioevo in poi. Gli arazzi sono opere artistiche tecnicamente più difficili da realizzare rispetto ad un’opera pittorica. I colori sono organici ed esclusivamente realizzati con le piante tintorie e la secrezione di qualche animale.

A Fermo nella Pinacoteca Civica sono custoditi gli arazzi fiamminghi pervenuti nella città per vie ignote e oggi fruibili al pubblico insieme ad altre importanti opere tessili, erbari botanici e curiosità.

HUB Laboratorio Otium Naturae

Immerso nella campagna marchigiana, il laboratorio Otium Naturae offre un’esperienza a contatto con le piante tintorie e con i coloranti naturali. Presso l’Hub infatti è possibile visitare l’orto tintorio nel quale sono presenti alcune delle piante utilizzate, tra cui il guado, la reseda, la calendula ed il coreopsis. Nel laboratorio è possibile scoprire le tecniche di tintura e stampa naturale con i colori della natura e le antiche tecniche di tessitura attraverso un antico telaio di fine ‘800.

Percorsi di visita:

  • Palazzo dei Priori, Pinacoteca Civica di Fermo: qui sono esposti gli “Arazzi di Fermo”, fra cui il più importante è, certamente, quello raffigurante l’Annunciazione, realizzato intorno alla fine del XV secolo ed ispirato ad un disegno del pittore fiammingo Giusto de Gand. I colori utilizzati sono interamente vegetali: il blu è dato dal guado, il rosso dalla robbia. Le ricerche dell’Opificio delle Pietre Dure e le analisi certificate sulle fibre tessili dei grandi arazzi rinascimentali confermano l’utilizzo delle piante tintorie per la loro realizzazione;
  • Museo Diocesano – Fermo: il Museo Diocesano è ubicato a fianco della Cattedrale di Fermo che si erge nella sommità del colle Girfalco, uno dei luoghi più panoramici della città, con sguardi sul Mare Adriatico ed i Monti Sibillini. All’interno, nelle sale dei Paramenti Sacri, tutti i colori delle collezioni tessili esposte sono di origine vegetale e animale;
  • Oratorio di Santa Monica – Fermo: edificato intorno al 1425 nel quartiere di Campoleggio, dove si trovano testimonianze artistiche romane, medioevali e rinascimentali.  Al suo interno, affreschi del gotico-internazionale con scene diverse, (di autori ignoti inizialmente attribuiti ai f.lli Salimbeni). Sempre nell’Oratorio troviamo l’affresco di San Biagio, protettore dei cardatori di lane, con in mano lo strumento oggetto del suo martirio;
  • Fattoria La Rocca – località Rocca 12, Montefortino (FM): Nell’incantevole cornice dei Monti Sibillini nasce una piccola azienda che si occupa della filatura di fibre di pecora Sopravissana, razza autoctona marchigiana, patrimonio di biodiversità italiana oggi a rischio estinzione. In Fattoria è possibile vivere un vero e proprio viaggio nel tempo chiamato “come nasce un filo”, partendo dal museo che ospita antichi attrezzi di filatura manuale fino ad arrivare al moderno impianto di filatura meccanica.
  • Biblioteca Romolo Spezioli – Fermo: nel fondo antico è custodito un prezioso erbario manoscritto, l’Erbario Lapidario – Codice Cartaceo del Sec. XV. L’opera è composta da vivaci raffigurazioni iconografiche di erbe officinali; per ogni pianta è dato in rosso il nome e, in calce, note sulle proprietà terapeutiche con commenti tra linguaggio della scienza e del mito, dell’esperienza e della leggenda. Di notevole interesse è la nota manoscritta – datata 8 gennaio 1558 – che attesta l’appartenenza dell’opera a Gherado Cibo, noto erborista genovese e uno dei più famosi collezionisti europei di erbari, vissuto lungamente in Rocca Contrada (oggi Arcevia).

 
 
 

Le Attrazioni di Fermo

 
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