Montemonaco, la cui fondazione è attribuita a monaci benedettini, è situato sull’Appennino marchigiano, alle pendici orientali del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e alla sinistra dell’alta valle del fiume Aso. Suggestivo è il panorama sui massicci del Monte Vettore e del Monte Sibilla.
Le testimonianze architettoniche più antiche sono costituite da consistenti porzioni del castello e delle duecentesche mura di cinta turrite, insieme alla piccola chiesa romanica di San Giorgio all’Isola (IX secolo), affacciata sul lago di Gerosa e decorata da resti di affreschi bizantineggianti del XII sec. che raffigurano la Deesis, o Grande preghiera, un’iconografia di origine orientale.
Di costruzione più tarda sono il palazzo comunale, fatto erigere nel 1549 dal cardinale Farnese, e la chiesa di San Benedetto Abate, che racchiude dipinti e opere di pregio.
Anticamente nel paese erano praticati culti pagani legati alla grotta della Sibilla e al Lago di Pilato.
Oggi la grotta della Sibilla non è più accessibile, ma si può rivivere il fascino delle leggende, miti e magie legati alla figura della misteriosa maga, oltre alle testimonianze artistiche, storiche e culturali dell'intero comune di Montemonaco, nel Museo della Grotta della Sibilla di Montemonaco, la cui sede è villa Curi.
La frazione di Foce è punto di partenza di numerose escursioni che possono essere effettuate nei dintorni, quali il Lago di Pilato, un laghetto di origine glaciale, unico nel suo genere, situato nell’alta valle dell’Aso (1.940 m. s.l.m.). Anch’esso fu oggetto di leggende medievali, che lo identificarono nel lago in cui furono gettate le spoglie del proconsole romano che lasciò crocifiggere Gesù; nel suo bacino ospita il Chirocefalo dei Marchesoni, un minuscolo crostaceo unico al mondo.
Tra le mete delle escursioni a piedi si suggeriscono il lago di Pilato, il Monte Sibilla, le Gole dell’Infernaccio, la Chiesa di Santa Maria in Pantano, il Monte Bellavista e il Palazzo Borghese.
Tra i prodotti di pregio di questa località montana si ricordano le castagne provenienti dai castagneti secolari locali, alle quali è dedicata una Sagra Mercato che si tiene tutti gli anni nell'ultima domenica di ottobre.
A seguito di un'ordinanza del Comune di Montemonaco (agosto 2016), vige il divieto di accesso alla foce del Lago di Pilato, causa terremoto del 24 agosto 2016. Inoltre, è vietato percorrere il sentiero che conduce al Lago di Pilato. Sono particolarmente rischiose le seguenti zone: tutta la valle del Lago di Pilato, la strada del Monte Sibilla e la cresta del monte Vettore.
Il centro storico, i monumenti e i musei del Comune sono parzialmente fruibili. Per informazioni scrivere al Numero Verde del Turismo della Regione Marche (numeroverde.turismo@regione.marche.it) o contattare i telefoni indicati sotto.