Molte delle 326 biblioteche delle Marche sono ubicate in edifici storici che hanno consentito l’evoluzione architettonica, artistica e decorativa della città. Nascono quasi tutte da donazioni di famiglie dell’antica aristocrazia terriera e mercantile oppure si sviluppano da importanti biblioteche private costituite da ecclesiastici, ordini religiosi e professionisti (medici, giuristi, professori) legati alle Università o alle Accademie.
La Biblioteca di Fonte Avellana a Serra Sant’Abbondio, ad esempio, è nata con il monastero (980) e trova la sua prima sede nello Scriptorium. E’ divisa in scomparti per materia e contiene libri dal secolo XV. Di particolare pregio è la Biblioteca Oliveriana di Pesaro che conserva numerose pergamene e migliaia di opere a stampa e manoscritti di alto valore e significato. A Jesi, nel rinascimentale Palazzo della Signoria, opera di Francesco di Giorgio Martini, è collocata la Biblioteca comunale Planettiana che custodisce numerosi fondi antichi e moderni con oltre 11.000 volumi e l’archivio storico comunale. La Biblioteca di Monaldo Leopardi di Recanati accoglie più di 20.000 volumi per la maggior parte raccolti ed ordinati da Monaldo, padre di Giacomo. La collocazione dei volumi e dei ricordi è rimasta inalterata dal tempo della sua costituzione. La Biblioteca Mozzi Borgetti di Macerata, sorta nel 1773 nei locali della soppressa sede del Collegio della compagnia del Gesù, ha ereditato la biblioteca gesuitica e molti altri fondi. Attualmente è dotata di circa 350.000 volumi, oltre 10.000 manoscritti, 300 incunaboli e più di 4.000 edizioni del secolo XVI. A Fermo nel 1688, fu costruitala Biblioteca Romolo Spezioli, medico personale della regina Maria Cristina di Svezia, alla corte di Roma, mentre la Biblioteca Giulio Gabrielli di Ascoli Piceno (1849), si accrebbe specialmente con i fondi archivistici e librari delle soppresse corporazioni religiose (1861 – 1866) e attraverso lasciti.
Scoprite anche le biblioteche e librerie storiche che oggi offrono molteplici possibilità di lettura: da una fruizione "museale", mirata ad ambienti, arredi antichi, volumi di particolare pregio decorativo, fondi cosiddetti speciali - manoscritti, stampe, documenti d’archivio – ad una indagine sulla formazione del patrimonio bibliotecario. Alcune biblioteche rappresentano poi organismi aperti e in continua evoluzione; ricche di libri moderni e dotate di attrezzature multimediali, sono importanti centri di formazione e aggiornamento, comprendendo vasti campi d’interesse, come quelle di Pesaro e Moie di Maiolati Spontini.